Piazza Fontana, 12 dicembre 1969. Abbiamo appena dovuto ricordare che sono passati cinquanta anni.
Sì, abbiamo dovuto. Quanto sarebbe bello non aver da ricordare tutti quei feriti e quei diciassette, e poi diciotto, morti.
A questa strage si possono poi collegare tante successive vittime e il nostro Paese intero fu ferito gravemente.
Sulla strage è stata fatta luce, di piazza Fontana si sa tutto – o quasi – e si sa anche che giustizia non fu fatta.
Ma dobbiamo ricordare, scavare per riportare alla memoria tutto il possibile; anche i particolari, legati alla quotidianità delle nostre vite e alla banalità dell’ordinario, che danno risalto a quei fatti illuminandoli insieme alla storia.
In questo appare meritevole il lavoro degli studenti del Liceo Scientifico Galileo Galilei di Voghera, coadiuvati dal professor Marco Barbieri.
I ragazzi hanno cercato, dedicando alcune righe ad ognuna, di riportare alla luce la vita di ciascuna delle vittime.
Scopriamo così che una delle persone colpite mortalmente era un assicuratore:
Carlo Luigi Perego, così si chiamava. Ecco la cartolina che i ragazzi del Liceo hanno voluto dedicargli.
“Aveva combattuto nella Prima guerra mondiale, e ancora presiedeva la sezione degli ex combattenti di Usmane Velate, il suo paese. Quel giorno il figlio Alessandro voleva andare in banca al suo posto, ma Carlo rifiutò. Alessandro era subentrato nella gestione dell’agenzia assicurativa di famiglia, che trattava soprattutto aziende agricole, ma lui continuava ad aiutare. Il mercato del venerdì era il posto perfetto per incontrare un gran numero di potenziali cliente e ritrovare vecchi amici. Che ironia del destino, dopo una vita spesa a proteggere gli altri dagli imprevisti, morire così”.
Quanta bellissima normalità, quanta casualità che ci riguarda tutti.
Davvero bello anche il fatto che, in pochissime parole, gli studenti abbiano dimostrato di aver compreso l’essenza di questa professione.
Grazie a Voi, ragazzi.
