Il Report EIOPA sull’analisi dei Big Data – 12 –

Gennaio 29, 2020by Alessandra Schofield

Il potenziale espansivo e l’utilizzo delle BDA nel settore assicurativo potrebbe incrementare la capacità delle aziende di aggregare le tariffe differenziandole per gruppi di consumatori simili in termini di rischi e riserve sinistri.

Man mano che aumentano la gamma di dati presa in esame e l’uso di tecniche più sofisticate di analisi in fase di tariffazione, cresce anche l’abilità di comprendere aspetti quali l’attenzione dei consumatori alla componente prezzo e la probabilità che decidano di cambiare operatore al momento del rinnovo, implementando la capacità di ottimizzare le tariffe quando vengono definiti i premi assicurativi.

Ottimizzare i prezzi significa calibrare i premi pagati da differenti gruppi di consumatori per conseguire determinati obiettivi di business. Una volta compresi i comportamenti e le caratteristiche economiche dei consumatori nel mercato, ed acquisita consapevolezza rispetto al comportamento dei competitor, le compagnie assicurative possono definire le tariffe correlandole a rischi e costi da riservare, massimizzando così i profitti.

La maggiore capacità di elaborare tariffe su misura consente agli operatori maggiore competitività rispetto ai consumatori più sensibili al prezzo e disponibili a cambiare compagnia in ragione di un premio inferiore, ed allo stesso tempo di incrementare le tariffe al momento del rinnovo per i clienti più fidelizzati.

I consumatori più inclini al risparmio ed alla mobilità al momento del rinnovo probabilmente trarranno beneficio dall’ottimizzazione dei prezzi rispetto a coloro che, pur avendo caratteristiche simili, sono meno propensi allo switch. D’altro canto, gli assicurati meno sensibili al prezzo, meno mobili e più propensi a rinnovare con la propria compagnia senza cercare un’alternativa, presumibilmente ne risulteranno svantaggiati. Di ciò le compagnie dovrebbero tenere conto in fase di rinnovo.

Le pratiche di ottimizzazione dei prezzi sono osservate con grande attenzione dai regolatori e dai vari soggetti del mercato a causa delle ripercussioni negative che poterebbero avere su alcuni gruppi di consumatori e, in particolare, i più vulnerabili (anzianità, basso reddito…) o a rischio di pratiche discriminatorie.

Potrebbe inoltre verificarsi che sia proprio la loro vulnerabilità a causarne la sofferenza, per esempio qualora non abbiano il tempo di cercare un fornitore più conveniente a causa della particolare situazione in cui si trovano in quel momento della vita. Informazioni come il codice postale (o il crescente utilizzo della “microzonazione”) possono contribuire ad impedire a persone che risiedono in aree povere di accedere all’assicurazione Auto obbligatoria, aumentando il divario di diseguaglianza.

Negli USA, la National Association of Insurance Commissioners (NAIC) ha pubblicato un Libro Bianco in cui si analizza l’ottimizzazione dei prezzi ed il relativo utilizzo nella tariffazione assicurativa, con un focus specifico dedicato alle linee persona nel novembre 2015, a seguito del quale un certo numero di stati ha proibito o ristretto l’uso dell’ottimizzazione dei prezzi o il concetto di rating correlato all’elasticità delle tariffe in questo ambito, in quanto discriminatoria.

Nel Regno Unito, la Financial Conduct Authority (FCA) ha recentemente condotto una ricerca tematica sull’approccio alla tariffazione assicurativa in ambito retail, cui è succeduto l’avvio di uno studio di mercato per esplorare ulteriormente le pratiche tariffarie generalmente in uso nei mercati assicurativi (non solo correlate all’adozione di strumenti BDA). La tabella sottostante riassume quelli che FCA considera i sei fondamentali criteri di equità dei mercati.

Gli effetti dell’ottimizzazione dei prezzi nei mercati Ue dell’assicurazione e l’obiettivo cui questa tende non emergono con chiarezza dai risultati dell’indagine EIOPA né sono necessariamente connessi all’utilizzo delle BDA, cui tuttavia potrebbero facilmente essere ricondotti.

Dei soggetti intervistati, 59 operatori già utilizzano o progettano di utilizzare nei prossimi tre anni strumenti di analisi dei Big Data nella tariffazione e nell’assunzione; ma solo 19 di questi fanno esplicito riferimento all’adozione per quanto riguarda l’ottimizzazione dei prezzi e/o l’elaborazione di modelli per la definizione del tasso di abbandono (i restanti 40 non specificano né negano questo scopo).

Inoltre, sappiamo che la varietà delle fonti di dati e la gamma di tecniche BDA per ottenere maggiori informazioni sui consumatori sta prendendo piede in Europa, agevolando potenzialmente l’estensione e la sofisticazione delle pratiche di ottimizzazione dei prezzi: gli operatori del settore potranno comprendere sempre meglio l’elasticità della domanda e, più in particolare, la propensione dei differenti consumatori all’abbandono, avendo quindi la possibilità di intervenire sui premi.

Alessandra Schofield

Iscritta all’Ordine dei Giornalisti del Lazio, da oltre vent'anni sono vicina alle realtà associative di primo e di secondo livello degli Agenti d’assicurazione, prestando consulenza professionale nell’ambito della comunicazione. All’attivo ho anche un’esperienza nel mondo consumeristico. Attualmente collaboro con AUA Agenti UnipolSai Associati, dedicandomi a questo grande e coinvolgente progetto con passione ed entusiasmo.