Il Report EIOPA sull’analisi dei Big Data – 11 –

Gennaio 29, 2020by Alessandra Schofield

Non molti operatori del settore assicurativo prevedono di acquisire la capacità di usare gli strumenti di BDA per elaborare la tariffazione su misura, ma alcuni hanno già raggiunto questo livello di dettaglio ed altri hanno dichiarato di essere in grado di elaborare modelli tariffari individuali senza l’analisi dei Big Data, grazie alla presenza delle numerose combinazioni di fattori di rating.

Alcune aziende hanno fornito esempi specifici dei benefici che potrebbero derivare dall’utilizzo delle BDA nelle fasi di tariffazione e assunzione, citando la capacità di identificare più accuratamente le frodi o di sfruttare meglio la conoscenza delle variabili sociodemografiche e finanziarie e delle informazioni comportamentali basate sull’analisi delle abitudini in rete.

Altri soggetti hanno menzionato i vantaggi delle BDA per acquisire dati geografici più accurati (per esempio, sostituendo i tradizionali codici postali con la “microzonazione”) ed arrivare ad una migliore segmentazione dei clienti.

Una parte del panel crede che sebbene gli strumenti BDA possano migliorare la granularità della tariffazione, portando ad una maggiore segmentazione, non sarà possibile (né auspicabile) giungere alla segmentazione individuale, ritenendo che prezzi totalmente personalizzati possano essere ottenuti solo tramite il monitoraggio diretto del comportamento, ad esempio utilizzando le scatole nere per le polizze Motor o i dispositivi indossabili nel comparto Salute. Inoltre, alcuni soggetti credono che il Regolamento Privacy GDPR effettivamente restringerà l’utilizzo dei dati personali al punto da arrestare lo sviluppo del rating individuale.

Altri ancora collegano la micro-segmentazione e la personalizzazione delle tariffe con l’ottimizzazione dei prezzi, vedendo le BDA come mezzi di accrescimento e implementazione, più che di sostituzione, delle tecniche di tariffazione esistenti e basate su metodi attuariali e statistici.

Alcuni soggetti distinguono tra i dati utilizzati in fase di nuove acquisizioni e di rinnovo, spesso però non precisando in quale di questi due momenti vengano adottati strumenti di analisi BDA. Una quota significativa di operatori (il 30%) afferma di non usarli affatto o che non vi è alcuna differenza tra i fattori di rating usati per calcolare il premio in caso di rinnovo o nuovo contratto.

Sei aziende operanti nel Motor fanno specifico riferimento all’analisi di ottimizzazione o elasticità del prezzo in fase di rinnovo, tramite modelli di retention o conversione (modificando il preventivo in base a quanto il consumatore probabilmente vorrebbe pagare, piuttosto che sulla probabilità di subire un sinistro). Sebbene non esplicitamente dichiarato, è probabile che questi approcci di ottimizzazione siano basati sulle BDA.

In fase di rinnovo gli operatori acquisiscono informazioni aggiuntive sui clienti che non erano disponibili al momento della prima sottoscrizione del contratto (storico sinistri, puntualità nei pagamenti, acquisto o meno di prodotti accessori). Vi sono semplici, inevitabili differenze tra nuovi e “vecchi” clienti (vedi anche solo l’età dell’assicurato e, per l’ambito Motor, del veicolo).

Vi è chi parla di offrire sconti fedeltà ai clienti che rinnovano e chi di porre un tetto al premio suggerito dagli strumenti di analisi BDA per evitare al consumatore un ‘price shock’ che ridurrebbe la probabilità di trattenerlo e potenzialmente potrebbe tagliar fuori i clienti più vulnerabili.

to be continued…

Alessandra Schofield

Iscritta all’Ordine dei Giornalisti del Lazio, da oltre vent'anni sono vicina alle realtà associative di primo e di secondo livello degli Agenti d’assicurazione, prestando consulenza professionale nell’ambito della comunicazione. All’attivo ho anche un’esperienza nel mondo consumeristico. Attualmente collaboro con AUA Agenti UnipolSai Associati, dedicandomi a questo grande e coinvolgente progetto con passione ed entusiasmo.