Perché si fa un gran parlare del ruolo dell’intermediazione qualificata anche quale mezzo di diffusione di cultura assicurativa, quando il Consumatore viene indotto a credere che perfino una polizza Vita sia un prodotto semplice e – abbandonato a se stesso – non ha alcuna possibilità di capire cosa sta acquistando o se sia proprio quello che gli serve?
Le polizze assicurative sono complesse? Ma quando mai!
La standardizzazione non può essere estesa a qualsiasi comparto e a qualsiasi prodotto? E chi l’ha detto?
Consulenza specializzata? Non serve!
Comprendere le proprie esigenze di protezione, soprattutto in un comparto importante e delicato come tutto l’ambito Vita, richiede l’intervento di un intermediario professionista? Bubbole!
Adeguatezza (attenzione: non intesa nel senso della rispondenza ai criteri richiesti dalla normativa, ma effettiva rispondenza tra le necessità del cliente e la copertura acquistata)? Che roba è?
Grazie ad una società di brokeraggio attiva dal 2012, acquistare una Temporanea Caso Morte, da oggi, è un gioco da bambini. Bastano pochi click per ricevere il preventivo di una polizza “facile e conveniente”, che serve a “proteggere la tua famiglia, garantendo ai tuoi cari lo stesso tenore di vita anche dopo di te”.
L’utente deve “solo” inserire quanto capitale desidera garantire ai sopravvissuti e per quanti anni desidera assicurarsi. Un nonnulla, insomma.
E se non ha la più pallida idea di cosa si stia parlando o come ricavare questi dati? Se non ha la minima consapevolezza circa le proprie esigenze di copertura?
Niente paura! Ecco le “utilissime” indicazioni presenti sul sito dedicato al prodotto:
“Puoi calcolare il capitale necessario da garantire in caso di morte considerando 2 prospettive:
- prendere il tuo reddito annuo netto e moltiplicarlo per 3 o per 5 anni e calcolare così la somma assicurata: ad esempio, se il tuo reddito fosse €20.000 l’anno, per 5 anni sarebbe €100.000 di somma assicurata necessaria e così avrai la certezza che la tua famiglia potrà vivere di rendita per 5 anni, il tempo sufficiente per riorganizzarsi;
- considerare l’età del tuo figlio più piccolo e gli anni che mancano al raggiungimento della maggiore età, sapendo che la spesa annua media per il mantenimento di un figlio è di circa € 6.000 (fonte Federconsumatori): ad esempio, se hai il figlio più piccolo di 2 anni, avrai bisogno di assicurarti per almeno 20 anni con un capitale di almeno €120.000”.
“Per la durata bisogna considerare gli anni che mancano ai figli per essere economicamente indipendenti, per essere formati e poter trovare una buona occupazione. Se i figli sono grandi la scelta di somma e durata dipende dalla propria sensibilità”.
Ora sì che è tutto chiaro! Si può senz’altro procedere all’acquisto. Tanto più che, secondo le case history riportate a fondo pagina – quelle dei “papà e delle mamme che, con grande senso di responsabilità stanno proteggendo i propri cari, ogni giorno, per sempre” – una cifra compresa tra i 100 e i 300 euro l’anno (in comode rate mensili) è più che sufficiente per “Garantire un Futuro Certo ai propri Cari”.
Mettere a disposizione del Consumatore un prodotto “facile e conveniente” equivale davvero a “mettere il Consumatore al centro”?