Soluzioni “Nature-based” contro il cambiamento climatico

Swagat Nayak 1401

Secondo quanto riporta l’interessante indagine effettuata da MDPI, dopo il 2015 – anno cruciale sotto il profilo degli accordi chiave come le Linee Guida Sendai, Paris-COP21, Agenda2030 e la Addis Ababa Action Agenda – ed alla luce delle prime pubblicazioni sulle proiezioni dell’impatto del cambiamento climatico sull’industria assicurativa, uno dei principali filoni di discussione riguarda il sempre crescente interesse nelle soluzione Nature-Based (NBS) ed una gestione globale delle attività di prevenzione. 

Le misure di prevenzione sono diverse e vanno dai meccanismi di pianificazione (destinazione dei terreni, regolamenti edilizi), attenuazione dei rischi (livello patrimoniale) e protezione (misure strutturali, NBS) ad interventi soft di preparazione e recupero (preallarme, misure di emergenza, coperture assicurative etc.).

La Commissione Europea ha definito le NBS “azioni che aiutano le società ad affrontare una serie di sfide di tipo ambientale, sociale ed economico in maniera sostenibile, apportando contemporaneamente benefici alla qualità della vita dei cittadini ed alla biodiversità. Le NBS sono azioni ispirate, supportate o mutuate dalla natura, che proteggono, gestiscono e ripristinano ecosistemi naturali o modificati”.

Vi è un’ampia gamma di misure “basate sulla natura” che potrebbero contribuire a risolvere sfide globali legate al cambiamento climatico, allo sviluppo sostenibile ed ai disastri naturali. 

Ci si aspetta che i danni da disastro naturale subiscano un forte incremento in Europa entro il 2050, quale effetto del cambiamento climatico e l’aumento dell’esposizione alla vulnerabilità. La francese CCR (Caisse Centrale de Réassurance) ha stimato che il danno alle proprietà assicurative crescerà del 50% se non verranno adottate adeguate misure preventive. A livello urbano, la città di Copenhagen ha subito un nubifragio catastrofico nel luglio 2011, che ha causato 1 miliardo di euro di danni e si prevede che eventi di questo tipo siano destinati a ripetersi nel prossimo futuro qualora non vengano implementate le misure di adattamento al cambiamento climatico. 

La società assicurativa danese a Insurance & Pension ha analizzato i dati legati all’evento di Copenhagen quale base di una valutazione economica di una ipotetica inondazione urbana. Vi sono molti casi di politiche aziendali che tendono a collegare cambiamento climatico, gestione del rischio e obiettivi di sviluppo sostenibile; ciononostante, non vi è stato finora un sufficiente approfondimento su come l’industria stia integrando queste tematiche e come si modifichino di conseguenza i ruoli operativi. Dal 2016 in poi, la ricerca si è principalmente concentrata sulle modalità innovative di collegare l’adattamento al cambiamento climatico (CCA) con la riduzione dei danni da calamità (DRR) e le soluzioni Nature-based nei differenti settori dell’industria riassicurativa ed assicurativa, che riveste un ruolo chiave nella gestione del rischio.

Alessandra Schofield

Iscritta all’Ordine dei Giornalisti del Lazio, da oltre vent'anni sono vicina alle realtà associative di primo e di secondo livello degli Agenti d’assicurazione, prestando consulenza professionale nell’ambito della comunicazione. All’attivo ho anche un’esperienza nel mondo consumeristico. Attualmente collaboro con AUA Agenti UnipolSai Associati, dedicandomi a questo grande e coinvolgente progetto con passione ed entusiasmo.