Clima estremo: più rischi in città

Come abbiamo visto nei precedenti articoli dedicati a questo approfondimento, l’Osservatorio Cittàclima di Legambiente ha dedicato  il report 2019 “Il clima è già cambiato” alle aree urbane italiane. 

La necessità di questo focus nasce dalla convinzione che in città si corrano maggiori rischi rispetto al passato, in conseguenza ai mutamenti climatici ed agli eventi naturali disastrosi ad essi correlati. Vediamo perché.

Troppa acqua dall’alto…

Dal 2010 ad oggi 211 sono stati gli allagamenti da piogge intense e 75 le esondazioni fluviali registrati nelle zone cittadine. 

Ciò si deve all’aumento – in termini di frequenza, rapidità ed intensità – delle precipitazioni, spesso precedute o seguite da lunghi periodi di siccità e alla difficoltà dell’ambiente di reagire nella maniera ottimale anche a causa dell’elevata urbanizzazione e della relativa impermeabilizzazione del terreno. 

… Ma poca disponibilità delle risorse idriche

Se troppa acqua può essere un pericolo, altrettanto lo è la sua carenza. I lunghi periodi di siccità rendono meno accessibili per i cittadini le risorse idriche. Ecco quanto riporta Legambiente: nel 2016 in Italia il 9,4% delle famiglie ha lamentato irregolarità nell’erogazione dell’acqua; nel 2017 il lago di Bracciano ha subito un abbassamento di 160 centimetri, ma è prevedibile che lo stesso destino sia riservato ai bacini di raccolta, agli altri laghi italiani, ai torrenti e ai fiumi. Non a caso, sempre nello stesso anno nei quattro principali bacini idrografici italiani (Po, Adige, Arno e Tevere) le portate medie annue hanno registrato una riduzione media complessiva del 39,6% rispetto alla media del trentennio 1981-2010.

E non c’è alcun dubbio: i dati dell’Osservatorio meteorologico Milano Duomo mostrano inequivocabilmente che nelle città fa sempre più caldo. Inoltre, le cosiddette ondate di calore hanno effetti molto negativi sulla salute delle persone, soprattutto se di età avanzata, con un aumento rilevante della mortalità durante i lunghi periodi di temperatura particolarmente elevata: sono stati complessivamente 23.880 morti tra il 2005 e il 2016 riconducibili a questo tipo di fenomeni nelle città italiane.

Sale il livello del mare

Se l’acqua dolce diminuisce, il livello del mare tende invece ad innalzarsi con le conseguenze che ciascuno di noi può facilmente immaginare per le aree urbane costiere.

Allarmanti i numeri potenziali, nella loro razionalità: se i ghiacciai continueranno a sciogliersi a questo ritmo – riporta Legambiente riprendendo una ricerca effettuata da Climate Central – 300 milioni di abitanti delle zone costiere saranno sommerse dall’oceano almeno una volta l’anno entro il 2050. E non ci saranno sbarramenti artificiali che tengano.

Le 40 aree costiere italiane a rischio di sommersione

In Italia, secondo Enea, le aree a maggior rischio sono 40:

  • l’area nord adriatica tra Trieste, Venezia e Ravenna
  • la foce del Pescara, del Sangro e del Tronto in Abruzzo
  • l’area di Lesina (Foggia) e di Taranto in Puglia
  • La Spezia in Liguria
  • tratti della Versilia, Cecina, Follonica, Piombino, Marina di Campo sull’Isola d’Elba le aree di Grosseto e di Albinia in Toscana
  • la piana Pontina, di Fondi e la foce del Tevere nel Lazio
  • la piana del Volturno e del Sele in Campania
  • l’area di Cagliari, Oristano, Fertilia, Orosei, Colostrai (Muravera) e di Nodigheddu, Pilo, Platamona e Valledoria (Sassari), di Porto Pollo e di Lido del Sole (Olbia) in Sardegna
  • Metaponto in Basilicata
  • Granelli (Siracusa), Noto (Siracusa), Pantano Logarini (Ragusa) e le aree di Trapani e Marsala in Sicilia
  • Gioia Tauro (Reggio Calabria) e Santa Eufemia (Catanzaro) in Calabria.

Alessandra Schofield

Iscritta all’Ordine dei Giornalisti del Lazio, da oltre vent'anni sono vicina alle realtà associative di primo e di secondo livello degli Agenti d’assicurazione, prestando consulenza professionale nell’ambito della comunicazione. All’attivo ho anche un’esperienza nel mondo consumeristico. Attualmente collaboro con AUA Agenti UnipolSai Associati, dedicandomi a questo grande e coinvolgente progetto con passione ed entusiasmo.