
L’ISTAT ha pubblicato ieri (25 maggio 2020) gli esiti di un’indagine riferita al periodo 5-21 aprile 2020 – quindi durante la Fase 1 di contenimento della diffusione del Covid-19 – su 3.000 soggetti dai 18 anni in su, residenti nella “Zona Rossa” (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Marche), resto del Nord più Centro (Area 2: Valle d’Aosta, province autonome di Trento e Bolzano, Friuli, Liguria, Tosca, Umbria e Lazio) e Mezzogiorno (Area 3: Sud e Isole).
Obiettivo della ricerca, valutare la reazione dei cittadini italiani al lockdown.
Alcuni risultati possono apparire inattesi.
Un’ampia maggioranza (79,5% in Zona Rossa, 70,2% in Area 2 e 79,2% in Area 3) ha definito con termini positivi (come “buono”, “sereno”, “tranquillo”, “ottimo”, “amorevole”) il clima familiare durante il lockdown; termini non classificabili (come “normale”) sono stati utilizzati dal 13,1%, 19,3% e 13,9%; termini negativi (“teso” è il più frequente) dal 7,4%, 10,5% e 6,9%.
Analogamente, il giudizio sulle misure assunte dal Governo è nella stragrande maggioranza dei casi positivo: il 93,9% (Zona Rossa), il 91,6% (Area 2) e l’87,6% (Area 3) ritengono che siano state utili. Anche la chiarezza delle indicazioni fornite sul comportamento da tenere durante la Fase 1 è stata apprezzata dall’89,5% degli Italiani.
Interessanti i dati sull’utilizzo delle mascherine: l’89,1% ne ha fatto uso (ed il 94,5% delle persone tra i 45 e i 54 anni. Ma il 31,3% di coloro che non l’ha usata ha riferito di non essere riuscito a reperirla. Questa difficoltà è stata in particolare registrata nel Mezzogiorno (40,9%), seguito dal Centro-Nord (30,7%) e dall’Area Rossa (20,9%).
Prendendo in esame una giornata media, il 72% della popolazione non è uscito. Chi lo ha fatto si è recato a fare la spesa (43,3%), al lavoro (33,5%), a portare fuori il cane (19%), in farmacia (8,9%), a passeggio (7,5%), ad acquistare il giornale (6,9%). Comunque, il 92,4% è riuscito a rispettare il distanziamento di 1 metro dalle altre persone.
Durante la Fase 1 l’89,8% confidava in una soluzione dell’emergenza; di questi, però, la maggioranza (79,2%) non ha sperato in una rapida uscita dal problema.
In questo clima che l’ISTAT definisce di “cauto ottimismo”, la fiducia dei cittadini nei medici, negli infermieri e nella Protezione Civile è elevatissima: circa 90% per il personale medico e paramedico e l’80,7% per la P.C.
Fonte foto: http://www.governo.it/