
Servitization, cioè servitizzazione. Ovvero il processo tramite cui si offrono servizi quale valore aggiunto di un prodotto.
Sebbene il termine ed il concetto siano tutt’altro che nuovi ed inizialmente riferiti all’ambito manifatturiero – sono stati infatti introdotti nei tardi anni ‘80 da S. Vandermerwe e J. Rada nel volume “Servitization of Business Adding Value by Adding Services” – stanno oggi assumendo sempre maggiore rilevanza nelle strategie commerciali del settore assicurativo ed è dunque bene prendervi confidenza.
L’avvento e la diffusione delle tecnologie digitali e della correlata possibilità di raccogliere, analizzare, elaborare ed utilizzare i dati stanno estendendo le potenzialità ed aumentando gli ambiti di business, incoraggiando la progettazione e l’offerta di servizi più o meno strettamente connessi al core business aziendale.
Si tratta della Digital Servitization introdotta nel 2016 da Ferran Vendrell-Herrero, Oscar F. Bustinza, Glenn Charles Parry e Nikolaos Georgantzis (Vendrell-Herrero, F., et al., Servitization, digitization and supply chain interdependency, Industrial Marketing Management (2016), http://dx.doi.org/10.1016/j.indmarman.2016.06.013) che evidenziano “La rivoluzione digitale (Digital disruption) combinata con il commercio elettronico ha influenzato le interdipendenze tra le aziende e i rapporti di potere in un gran numero di settori differenti”.
In questa direzione va la creazione dei cosiddetti “ecosistemi” nei quali coniugare il know how del marchio e l’innovazione tecnologica e che possono includere l’offerta al cliente di servizi limitrofi all’ambito assicurativo.
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