
Legambiente lancia l’allarme, tramite il Report dall’eloquente titolo “Città sempre più calde”.
L’estate 2020 si sta contraddistinguendo per l’elevatezza delle temperature ben al di sopra della media (in particolare per quanto riguarda Siberia e Groenlandia), in un trend costante che sembra non volersi ancora invertire.
Leggiamo nel Report “L’ultimo rapporto WMO sul clima globale, che ha analizzato il periodo 2015-2019, afferma che la temperatura media è aumentata di 1,1°C rispetto al periodo preindustriale e di 0,2°C rispetto al periodo 2011- 2015. La stessa organizzazione ha affermato che il 2019 è stato, a livello globale, il secondo anno più caldo, dal 1850, dopo il 2016”. E abbiamo già parlato dei rischi che corrono le città costiere italiane e non.
Uno studio di Berkeley Earth indica che nelle aree urbane di tutto il mondo le temperature sono aumentate almeno di 1°C in gennaio e in luglio tra il 1900 e il 2018 (ma a Parigi, per esempio, si sono rilevati 2°C in più).
Ed è un gravissimo problema, perché secondo la National Academy of Sciences in soli 50 anni, da 2 a 3,5 miliardi di persone residenti nelle grandi città – soprattutto a basso o bassissimo reddito, che non potranno permettersi sistemi di raffrescamento, vedi il condizionamento dell’aria – vivranno in un clima eccessivamente caldo. Questo, in combinazione con l’umidità, si ripercuoterà molto negativamente sulla salute umana.
Temperature troppo elevate e ondate di calore sono potenzialmente letali per anziani, bambini e soggetti affetti da patologie croniche soprattutto di tipo cardiovascolare e respiratorio. Urbanizzazione e impermeabilizzazione del suolo peggiorano le cose: secondo gli studi realizzati nell’ambito del programma nazionale di prevenzione, coordinati dal Dipartimento di epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale del Lazio, nel 2019 in 27 città si è rilevato un eccesso di mortalità particolarmente accentuata nel mese di giugno con +682 morti (un incremento del 10%); alle ondate di calore sono attribuibili 23.880 morti tra il 2005 e il 2016.
Nella sola città di Roma, negli anni con ondate di calore particolarmente intensi e persistenti, si stima che fino a 600 decessi siano stati riconducibili alle elevate temperature tra la popolazione degli over 65.
Per quanto riguarda i bambini tra 0 e 4 anni, si è evidenziato un netto incremento di ricoveri per cause respiratorie in relazione ad aumenti di 4°C della temperatura.