Il settore assicurativo ha retto anche grazie agli Agenti. Perché non riconoscerlo?

Ottobre 20, 2020by Alessandra Schofield
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A livello di raccolta – ha riassunto la Presidentessa Farina nella Relazione annuale ANIA, presentata ieri, 19 ottobre 2020 – nel trimestre del lockdown il decremento dei premi vita è stato del 35% rispetto al 2019. A giugno, con la fine delle misure eccezionali, si è registrata una prima inversione di tendenza, cui ha fatto seguito l’ulteriore consolidamento nei mesi di luglio e agosto, quando la raccolta è tornata sui livelli degli stessi mesi del 2019. In questo contesto, è da segnalare il fatto che la raccolta netta sia rimasta in territorio positivo anche nella prima metà dell’anno, sia pure su valori ampiamente inferiori a quelli dello stesso periodo del 2019 (-15%). Anche nei rami danni, la contrazione della raccolta è stata molto significativa nei mesi del lockdown (-9% rispetto al corrispondente periodo del 2019). La riduzione è stata più marcata nell’r.c. auto (-11,5%). Con la riapertura, la raccolta Danni non Auto si è riavvicinata ai livelli del 2019: nei primi otto mesi dell’anno, la contrazione è stata dell’1,7%. Nello stesso periodo, i premi r.c. auto sono diminuiti di oltre il 5% e, nella stessa misura, è sceso il premio medio per veicolo. Questo andamento ha riflesso la decisione, annunciata dalle compagnie, di agevolare gli assicurati che non avevano utilizzato il veicolo durante il lockdown. Infatti, la frequenza sinistri era sensibilmente scesa nei mesi di chiusura, per poi risalire progressivamente nei mesi estivi verso i valori del 2019.

Il settore, tutto sommato, ha tenuto nonostante lo shock.

Sarebbe stato gradito, da parte della Presidentessa ANIA, un accenno al fatto che questo buon risultato si deve non solo alla credibilità e alla solidità delle Imprese, ma anche alla profondità del rapporto di fiducia che le Reti tradizionali hanno saputo costruire nel tempo con i Clienti, alla loro disponibilità – che non si deve dare per scontata – a garantire la continuità operativa in presenza nonostante i rischi (e spesso sobbarcandosi lavoro ulteriore, per tutelare il personale dipendente) e alla loro capacità di adottare tempestivamente nuove modalità di contatto e relazione con gli Assicurati. 

Un “effetto collaterale”, evidente e riconosciuto della pandemia è stato proprio quello di riconfermare l’importanza dell’intermediazione professionale, supportata da adeguati mezzi di comunicazione a distanza. La diffusione della cultura assicurativa e la sollecitazione della consapevolezza sulle necessità di coperture, indispensabili e propedeutiche al superamento del ben noto stato di sottoassicurazione del nostro Paese, non possono prescindere dall’opera degli intermediari professionisti. 

Spiace notare che in definitiva l’unico, significativo accenno alla figura degli Agenti sia la menzione delle iniziative delle Compagnie (che nessuno intende negare) a supporto delle Reti e le linee guida a tutela delle Agenzie. 

Il passaggio sulla “presenza capillare e distintiva sul territorio con più di 200mila intermediari” di cui complessivamente dispongono le Compagnie, il lieve accenno alle trattative per il rinnovo ANA tuttora in corso non bastano a trasmettere a chi legge la relazione la sensazione che l’Associazione delle Imprese abbia compreso l’importanza di fare davvero sistema con la componente agenziale

Fonte foto: www.ania.it

Alessandra Schofield

Iscritta all’Ordine dei Giornalisti del Lazio, da oltre vent'anni sono vicina alle realtà associative di primo e di secondo livello degli Agenti d’assicurazione, prestando consulenza professionale nell’ambito della comunicazione. All’attivo ho anche un’esperienza nel mondo consumeristico. Attualmente collaboro con AUA Agenti UnipolSai Associati, dedicandomi a questo grande e coinvolgente progetto con passione ed entusiasmo.