Contratto base RCA: le linee direttrici e gli obiettivi secondo il MISE

Novembre 13, 2020by Alessandra Schofield
Scheda evento :: UEA - Unione Europea Assicuratori

Nell’ambito del convegno “Rc Auto, l’evoluzione della trasparenza” organizzato lo scorso 5 novembre da Insurance Connect, ampio spazio è stato dedicato al contratto base.  

Massimo Greco dirigente della Divisione Promozione della Concorrenza e Semplificazioni per le Imprese e Servizi Assicurativi del MISE ha illustrato le linee direttrici e gli obiettivi del contratto base, adottato in via definitiva con il recente Regolamento 54/2020. 

Una storia legislativa travagliata, quella del contratto base, iniziata nel 2012, quando si spinse l’acceleratore su una riforma, seppur parziale, del settore assicurativo in una logica di lotta alle frodi e di un maggior approccio anche di tipo operativo in termini di concorrenza, per fornire una scelta contrattuale ai consumatori. 

A questa spiccata valenza consumeristica, nel tempo si è aggiunto un aspetto di natura più squisitamente commerciale. Le finalità di trasparenza della norma risiedevano nella conoscibilità a priori del contenuto di un contratto Rc Auto standard e nella semplificazione dei processi e dei rapporti tra cittadino e i presidi assicurati. Si trattava del primo impulso allo sviluppo di quel concetto che nel tempo è stato definito come educazione e cultura assicurativa, a sua volta più recentemente evoluto nella più ampia logica di educazione finanziaria e assicurativa.

La legge per la concorrenza, nel 2017, ha riproposto e riformulato alcuni passaggi della delega legislativa del 2012, associando la gestione del contratto base all’integrazione degli obblighi informativi a carico degli intermediari attraverso una spinta alla dematerializzazione e anche all’adempimento di questi obblighi puntando molto sulle risorse digitali e le risorse web. Nel contratto base si fa infatti riferimento all’utilizzo dei siti internet delle imprese e all’utilizzo del servizio di preventivazione pubblica, quello che un tempo tutti conoscevano come tuopreventivatore, sotto l’egida del Ministero dello Sviluppo Economico. 

Dopo il 2017 una forte spinta ha portato poi, nel giro complessivo di 3 anni, alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dello schema di regolamento.

Il contratto base è caratterizzato sostanzialmente da una graduazione nel contenuto dell’offerta del prodotto. Lo sforzo del legislatore delegato, e quindi del Governo, è stato quello di individuare una copertura che fosse sì standard, ma qualitativamente al di sopra di una soglia minima essenziale di funzione di copertura RC auto obbligatoria.

Di fatto consiste in un nucleo obbligatorio di clausole a cui si possono aggiungere in maniera adattiva ed integrativa – a offerta libera da parte delle Imprese e a libera adesione da parte dei clienti – anche clausole accessorie, il cui scopo non è altro che arricchire qualitativamente l’offerta standard del contratto base, andando ad incidere sulla estensione o sulla riduzione della copertura RC. L’integrazione di clausole aggiuntive avrà poi una ricaduta in modo immediato, diretto e trasparente sul premio complessivo.

La definizione modello elettronico che costituirà lo standard informativo per la vendita on-line di questi prodotti viene effettuata in collaborazione con l’IVASS e si sta valutando come implementarne le funzioni con il servizio di preventivazione pubblica on-line, inserendosi nelle iniziative di digitalizzazione che, nel bene o nel male, si stanno sviluppando nel particolare momento storico che l’Italia sta attraversando. 

Il contratto base – ha spiegato Greco – è solo un tassello all’interno di una attività di politica i che favorisce e promuove l’educazione assicurativa e l’educazione finanziaria. Il settore assicurativo – anche con riferimento alla distribuzione agenziale – in linea di massima si è dimostrato sostanzialmente favorevole all’introduzione di questo strumento che non conclude e non definisce in maniera univoca e definitiva la tipologia di servizi ed i prodotti che tanto le imprese quanto il canale agenziale possono offrire ai propri clienti. Si tratta di un elemento coerente con le normative che sono state nel tempo adottate e che hanno valorizzato il ruolo consulenziale dell’intermediario.

Fonte foto: https://www.uea.it/index.html?pg=23&id=53&tipo_evento=3&view=281

 

Alessandra Schofield

Iscritta all’Ordine dei Giornalisti del Lazio, da oltre vent'anni sono vicina alle realtà associative di primo e di secondo livello degli Agenti d’assicurazione, prestando consulenza professionale nell’ambito della comunicazione. All’attivo ho anche un’esperienza nel mondo consumeristico. Attualmente collaboro con AUA Agenti UnipolSai Associati, dedicandomi a questo grande e coinvolgente progetto con passione ed entusiasmo.