
La Presidente ANIA Bianca Maria Farina è stata ascoltata, lo scorso 21 novembre, presso la V Commissione (Bilancio, Tesoro e Programmazione) della Camera dei Deputati e la 5a Commissione (Bilancio) del Senato in un’audizione congiunta.
Tema dell’intervento, il Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021 e il bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023.
Tra le proposte dell’Associazione delle Imprese:
- l’istituzione di una garanzia riassicurativa statale, affiancata da un Fondo con una dotazione iniziale di 2 miliardi, specifico e destinato al settore delle cauzioni. Le garanzie fideiussorie emesse dalle compagnie del settore a favore delle imprese italiane sono infatti strumenti fondamentali, sia quale sostegno economico-finanziario alle micro, piccole e medie imprese sia per l’acquisizione di incarichi domestici e internazionali
- Permettere alle gestioni assicurative di investire in PIR, estendendo alle gestioni assicurative tradizionali le previsioni oggi riferite esclusivamente agli enti privati di previdenza obbligatoria e alle forme di previdenza complementare
- Misure di sostegno per le PMI del Codice Ateco K, introducendo una disposizione correttiva che estenda l’accesso a tutte le forme di finanziamento previste dall’articolo 13 del D.L n. 23/2020 convertito dalla Legge n. 40/2020 alle piccole e medie imprese, alle associazioni di professionisti e alle persone fisiche, esercenti attività di cui alla sezione K del codice ATECO (le attività di intermediazione finanziaria, incluse le assicurazioni, le riassicurazioni e i fondi pensione, nonché le attività ausiliarie dell’intermediazione finanziaria), in considerazione del protrarsi del periodo di emergenza sanitaria ed economica
- Proroga Sismabonus Ecobonus per almeno due anni
- Partnership pubblico-privata in tema di catastrofi naturali, che preveda – tra le altre iniziative – uno strumento di assicurazione dei privati contro gli eventi naturali7
- Revisione del sistema sanità integrativa e LTC, sviluppando un modello comparabile a quello vigente della previdenza complementare. A tal fine, va anche rivisto il meccanismo degli incentivi fiscali, uniformando il trattamento delle polizze assicurative a quello oggi previsto per fondi e casse ed eliminando l’imposta sui premi assicurativi pari al 2,5%.