Italy Protection Forum: Giovanna Gigliotti interviene su Vita e Salute

Giovanna Gigliotti è intervenuta lo scorso 16 aprile all’Italy Protection Forum.

Gli assetti organizzativi all’interno del Gruppo – ha spiegato l’AD di Unisalute e Direttore Vita e welfare di UnipolSai – rappresentano la volontà di unificare i due grandi business Life e Health in una vista unica, partendo da un nuovo modo di guardare al cliente. 

Gli assicuratori italiani sono abituati a gestire i rischi con la vecchia concezione dei rami assicurativi, considerando quindi separatamente Auto, Casa, Infortuni o Malattia. Il nuovo modo di approcciarsi a questo business impone la necessità di guardare a quali sono i bisogni della persona, con riferimento per esempio alla gestione del patrimonio, ai bisogni pensionistici e ai bisogni di assistenza sanitaria, piuttosto che del rischio puro riferito al ramo Vita, come per esempio le polizze TCM.

L’approccio nasce appunto dalla volontà di cominciare a guidare il cliente verso i bisogni che mutano in relazione all’età anagrafica, alla condizione sociale, al fatto di avere o meno un nucleo familiare. In un Paese come l’Italia, longevo e con una popolazione in cui oltre il 25% di persone ha compiuto 65 anni e fra questi molti sono malati cronici, le nuove generazioni entrano nel mondo del lavoro con un certo ritardo; quindi avranno delle prospettive pensionistiche abbastanza critiche, sicuramente senza le garanzie che hanno coloro che sono nel mondo del lavoro da qualche decennio. 

Dunque l’approccio che UnipolSai sta cercando di dare è quello di progettare coperture assicurative, ma soprattutto dei pacchetti di servizi, che possono accompagnare il cliente in ogni fase della sua vita, trasferendo la consapevolezza che bisogna iniziare a proteggersi e proteggere la propria famiglia rispetto ad eventi letali o dannosi sin da quando si è giovani tramite TCM e/o LTC, perché significa comprare garanzie di benessere e di assistenza per quando arriverà il momento del bisogno. 

Il Gruppo ha quindi immaginato un’offerta certamente di tipo assicurativo, ma anche di servizio, mettendo a fattor comune le proprie peculiarità: un verticale Vita estremamente competente, con una presenza significativa di skill finanziarie delle gestioni di rischio puro, ma anche – tramite UniSalute – di quelle legate alla sanità integrativa e all’esperienza di SìSalute, che a sua volta è la società che fornisce tutti i servizi di assistenza. 

Nel concetto di welfare, Unipol immagina una sorta di tutor, di case manager a disposizione del cliente, che lo possa assistere in qualunque momento della sua vita. Si può quindi pensare di avere nel proprio network anche professionisti che si possano occupare degli interventi strutturali nelle abitazioni per risolvere, ad esempio, l’abbattimento delle barriere architettoniche piuttosto che fornire un’assistenza di tipo fiscale e consulenziale in caso di successione ereditaria o il fisioterapista a domicilio o anche l’assistenza domiciliare. Si pensa a pacchetti servizio molto importanti, ritagliati e abbinati alle polizze assicurative seguendo una logica organizzativa che va nella direzione di combinare le esperienze in seno al Gruppo per lavorare con una nuova sinergia e costruire protocolli assicurativi tali da guidare il cliente in ciascuna fase della sua vita.

Gigliotti ha rammentato come sin dal primo lockdown UniSalute si sia immediatamente interrogata per capire che cosa si potesse fare per i 9 milioni di clienti che non potevano avere l’erogazione di nessuna prestazione sanitaria. Da lì è scaturita l’idea di creare le polizze chiamate #andràtuttobene, diffuse in maniera capillare sia in UniSalute che in UnipolSai, per cercare di dare un primo contributo. Si è trattato di garanzie indennitarie abbastanza semplici come contenuto assicurativo, ma molto gradite. Attualmente si è nella fase in cui si sta lavorando alla liquidazione sinistri, molto numerosi soprattutto nella fase della seconda ondata della pandemia a causa dell’elevatissima curva dei contagi. L’idea era quella di dare un sostegno in un certo senso anche psicologico, per manifestare vicinanza ai clienti nella malaugurata ipotesi di contagio dal Covid, riconoscendo un’indennità da ricovero in terapia intensiva o da quarantena. Questa è stata la garanzia più gradita, anche se adesso è quella più critica dal punto di vista liquidativo. Poi sono stati aggiunti dei servizi integrativi di telemedicina, teleconsulto e videoconsulto specialistico, anche questi molto apprezzati perché sono andati a colmare un bisogno di tranquillità rispetto alla preoccupazione di non poter accedere alle cure data la paura di andare al Pronto Soccorso al quale, anzi, l’accesso era quasi inibito durante il primo lockdown. In realtà ancora oggi i clienti evitano di andare nelle strutture pubbliche per timore del contagio.

Il Covid-19 ha rappresentato una fase pilota: gli assicuratori si devono porre il problema di cominciare a progettare soluzioni assicurative che consentano di affrontare nuove situazioni di criticità, perché secondo gli esperti si potranno avere crisi ricorrenti di questo genere, legate ad altre pandemie. Bisogna quindi attrezzarsi per trovare soluzioni assicurative e di servizio in tal senso. Per esempio UniSalute ha abbinato anche il counseling psicologico per supportare le persone che hanno avuto il Covid rispetto a strascichi molto importanti; inoltre si potranno prevedere soluzioni rispetto ai danni residuali forse permanenti di chi ha avuto la polmonite bilaterale. Il Gruppo ha insomma reagito velocemente, cercando di fare delle proposizioni anche innovative di essere tempestivo davanti a un’evidenza inattesa, coerentemente con la mission del settore assicurativo e di UniSalute. 

Alessandra Schofield

Iscritta all’Ordine dei Giornalisti del Lazio, da oltre vent'anni sono vicina alle realtà associative di primo e di secondo livello degli Agenti d’assicurazione, prestando consulenza professionale nell’ambito della comunicazione. All’attivo ho anche un’esperienza nel mondo consumeristico. Attualmente collaboro con AUA Agenti UnipolSai Associati, dedicandomi a questo grande e coinvolgente progetto con passione ed entusiasmo.