
Respingimenti di richieste con motivazioni pretestuose, ritardi nelle risposte e nella gestione delle prestazioni dirette, ritiri di autorizzazioni già rilasciate, arbitrarie limitazioni introdotte nella prassi liquidativa, difficoltà a contattare la (peraltro poco efficace) assistenza clienti: questi i comportamenti nei quali l’AGCM ha ravvisato una pratica commerciale scorretta da parte di Intesa Sanpaolo RBM Salute e Previmedical.
Inoltre – scrive l’Antitrust nell’odierno comunicato stampa – dalla documentazione acquisita risultano disagi per gli assicurati dovuti a richieste pretestuose di integrazione delle domande di rimborso – nonostante tutta la documentazione fosse già in possesso della società – nonché all’applicazione di regole diverse per ogni risarcimento a parità di prestazione… È stata anche riscontrata l’adozione di procedure dilatorie per autorizzare prestazioni che prevedono cicli di più sedute, come nel caso delle terapie oncologiche, per cui i consumatori, anche quelli che necessitavano di cure urgenti, perché colpiti da gravi patologie, erano costretti ad inviare una specifica richiesta per ciascuna seduta del ciclo.
L’aver “reso onerosa e difficile per i consumatori la fruizione delle prestazioni assicurative” ai sensi degli articoli 20, comma 2, 24 e 25, comma 1, lett. d), del Codice del Consumo, costerà a queste Società 5 milioni di euro.