Coldiretti lancia l’allarme.
Nell’ultimo anno le bufere di vento (raffiche violente, trombe d’aria e tornado) sono aumentate del 29%, causando danni e feriti in campagna ed in città soprattutto al Nord (Piemonte, Toscana e Lombardia).
“Alberi abbattuti, tetti scoperchiati, pali caduti, vasi di piante e fiori ribaltati, serre colpite e nei frutteti rami con le gemme spezzati sono gli effetti delle violente raffiche di vento. A preoccupare è anche il rischio incendi nei boschi resi aridi dall’aria secca, dalla prolungata mancanza di precipitazioni e dal caldo insolito con il mese di gennaio che ha fatto segnare in Europa una temperatura di 0,79 gradi superiore alla media storica e il 2022 che si classifica fino ad ora nella top ten degli anni più bollenti” commenta l’Associazione.
Ma non è tutto. L’inverno in corso segna una temperatura superiore di 0.55 gradi rispetto alla media lungo tutta la Penisola, si registrano picchi più alti di tre gradi nel Nord Ovest, dove si manifesta inoltre una consistente siccità “Per l’assenza di pioggia e neve in Italia mancano all’appello quasi 5 miliardi di metri cubi di pioggia rispetto al quantitativo medio. Si sono verificate infatti meno della metà delle precipitazioni con un deficit del 56% a livello nazionale ma con punte che arrivano al 76% nel Nord-Ovest e al 72% in Sardegna” sottolinea Coldiretti.
Questo caldo anomalo incoraggia il risveglio vegetativo dei frutteti, esponendo le gemme e le fioriture alle possibili gelate, mentre la siccità compromette le coltivazioni di cereali e foraggio per il bestiame.
