Il Rapporto Annuale ISTAT 2022 conferma la longevità sempre più evidente della popolazione italiana che, unitamente alla persistenza della bassa natalità, aggrava uno squilibrio strutturale iniziato nel secolo scorso, che pone un “debito demografico” in capo alle generazioni future in termini di previdenza, spesa sanitaria e assistenza e crea la necessità di nuovi strumenti di protezione della qualità della vita.
Dichiara l’Istituto “Al 1° gennaio 2022 la stima dell’indice di vecchiaia – anziani di almeno 65 anni
per 100 giovani di età inferiore a 15 anni – è pari al 187,9 per cento; aumentato in 20 anni di
oltre 56 punti percentuali, nei prossimi 20 anni si prevede un aumento di oltre 100 punti con
l’indice di vecchiaia pari al 293 per cento nel 2042”.
- 14.046.000 le persone dai 65 anni in su a inizio 2022 (3 milioni in più rispetto a venti anni fa), ovvero il 23,8% della popolazione totale: nel 2042 questa percentuale salirà al 34% (quasi 19 milioni)
- Sono oltre 4,5 milioni i “grandi anziani” (dagli 80 anni in su) e sono almeno 20.000 i centenari: tra vent’anni gli ultraottantenni saranno quasi 2 milioni in più e triplicheranno gli ultracentenari