Al riavvio post pandemico dell’attività edilizia, è corriposto nel 2021 un aumento del +17,7% degli infortuni sul lavoro rispetto al 2020.
I dati sono elaborati da INAIL. L’Istituto evidenzia come il settore edile sia molto importante sotto il profilo occupazionale (+7,7% di occupati nel 2021 sul 2020 e complessivamente 1,3 milioni di addetti, con un’incidenza sul PIL del 9,6%), ma è altamente rischioso per i lavoratori in termini infortunistici, classificandosi secondo sotto questo profilo dopo l’ambito manifatturiero.
Tra le cause “attività che comportano uno sforzo fisico non indifferente, come il trasporto di carichi pesanti, il lavoro in posizioni scomode e la permanenza in piedi a lungo, eseguite in ambienti poco agevoli e talvolta in condizioni climatiche avverse come quelle determinate dalle alte temperature di questa estate”.
Riprendiamo alcuni dati dal comunicato:
Riprendiamo alcuni dati dal comunicato:
- Oltre la metà dei casi mortali si riscontra nella fascia 50-64 anni
- Quasi un quarto dei casi indennizzati riguarda la mano
- Il 75,4% delle tecnopatie interessa il sistema osteomuscolare e il tessuto connettivo
