Il Rapporto 2022 della Caritas evidenzia come nel 2021 siano stati riconfermati i massimi storici di povertà assoluta, già toccati nel 2020.
- 1 milione 960mila, pari a 5.571.000 persone (il 9,4% della popolazione residente), le famiglie in povertà assoluta
- il dato appare in aumento nel Mezzogiorno (dal 9,4% del 2020 al 10% del 2021) e in netto calo nel Nord-Ovest (dal 7,9% al 6,7%)
- l’incidenza della povertà è cresciuta più della media per le famiglie con almeno 4 persone, le famiglie con persona di riferimento di età tra 35 e 55 anni, i bambini di 4-6 anni, le famiglie degli stranieri e quelle con almeno un reddito da lavoro
- Aumenta il tasso di povertà assoluta tra coloro che hanno al massimo la licenza media (dal 57,1% al 69,7%), ma nelle regioni insulari e del Sud il dato arriva rispettivamente all’84,7% e al 75%. Inoltre, per le persone provenienti da contesti familiari svantaggiati la cosiddetta “mobilità ascendente” è estremamente limitata “Le persone che vivono oggi in uno stato di povertà, nate tra il 1966 e il 1986, provengono per lo più da nuclei familiari con bassi titoli di studio, in alcuni casi senza qualifiche o addirittura analfabeti (oltre il 60% dei genitori possiede al massimo una licenza elementare). E, sono proprio i figli delle persone meno istruite a interrompere gli studi prematuramente, fermandosi alla terza media e in taluni casi alla sola licenza elementare” osserva Caritas