Nella recente indagine The Wellness Revolution, Capgemini individua nel benessere la chiave per far evolvere il tradizionale rapporto assicurativo con i clienti.
Ma sfruttare l’opportunità di implementare modelli basati su Wellness-as-a-Service (il Benessere come Servizio) implica l’acquisizione da parte degli operatori di capacità digitali e cambiamenti operativi.
Si tratta, insomma, di passare dall’attuale sporadico coinvolgimento dei clienti in occasione delle transazioni a relazioni sostanziali e reciprocamente vantaggiose per gli assicurati.
Le Compagnie devono allineare le proprie attività alle mutevoli esigenze degli utenti, focalizzando la proposta di valore non più sull’indennizzo ma sulla prevenzione. La nuova era di sviluppo dovrà basarsi sull’offerta di soluzioni globali per il benessere attraverso gli ecosistemi.
I dati indicano che i consumatori sono pronti per la trasformazione dei prodotti – afferma Capgemini – richiamando il sondaggio Voice of the Customer secondo il quale una larga maggioranza di assicurati (l’83%) desidera servizi su richiesta e migliori, assistenza fisica e finanziaria continua (78%) e servizi e premi a valore aggiunto iper-personalizzati (74%).
Come rilevato anche dal Presidente Sivori in occasione del recente intervento alla tavola rotonda organizzata da Insurance Trade, gli assicuratori tradizionali sono però in ritardo rispetto alle grandi piattaforme tecnologiche, giganti della vendita al dettaglio e innovatori in altri settori che interagiscono con i clienti settimanalmente o quotidianamente.
I servizi correlati al benessere apriranno la strada ad un maggiore e più frequente coinvolgimento, dando la priorità alle esigenze e alle preferenze degli assicurati rispetto ai prodotti.
Le preferenze espresse dai clienti suggeriscono che sono aperti a relazioni più ampie e profonde.