Alluvione Emilia Romagna, allevamenti gravemente a rischio. Come abbiamo visto, 100.000 ettari coltivati in Emilia Romagna sono sepolti e soffocati da una coltre di fango che ne impedisce la traspirazione.
Ma – prosegue Coldiretti – le già devastanti conseguenze dell’alluvione non si limita a questo: gli impianti dei frutteti, le serre, gli edifici rurali, le stalle, i macchinari e le attrezzature sono stati compromessi o irrimediabilmente danneggiati.
Il dissesto idrogeologico che si è configurato mette a rischio frane oltre 30mila persone che vivono nelle aree tra Ravenna, Rimini e Forlì-Cesena, insieme a oltre 2.000 imprese locali.
Centinaia di aziende agricole sono quindi a rischio scomparsa a causa di frane, voragini e smottamenti. I danni alle infrastrutture, le strade interrotte e i ponti rendono difficile garantire la cura degli animali rimasti isolati, così come – denuncia Coldiretti – la mungitura, il trasporto e la commercializzazione dei prodotti scampati al disastro. Peraltro, gli allevatori erano impegnati in una significativa azione di recupero dal rischio estinzione delle razze storiche da allevamento di ovini, caprini, suini e bovini.
