Nel n. 7/Settembre 2023 di ANIA Trends, l’Ufficio Studi ANIA propone una panoramica della congiuntura economica e assicurativa a livello nazionale ed internazionale nel secondo trimestre 2023.
La pubblicazione è disponibile a questo link.
Ne riproponiamo la sintesi di apertura
Pur essendosi ridotto l’impatto negativo di alcuni importanti fattori che incidevano sul quadro di previsione globale, permangono sostanziali rischi al ribasso legati, essenzialmente, al persistere di significative pressioni sulla dinamica dei prezzi al consumo.
Dopo il dato oltre le attese sulla crescita del PIL italiano registrato nel periodo precedente, nel secondo trimestre 2023 l’economia italiana si è contratta in modo considerevole, in misura nettamente superiore a quanto previsto prima della pausa estiva. Alla formazione del dato aggregato hanno concorso le performance negative registrate in tutte le componenti della domanda aggregata – pubbliche e private, interne ed esterne.
Nelle ultime due riunioni del Consiglio Direttivo della Banca Centrale Europea sono stati annunciati due rialzi, il nono e il decimo di seguito. La Federal Reserve americana li aumenta a luglio, ma si ferma a settembre. Nell’ultimo mese le quotazioni azionarie europee hanno registrato un consistente rialzo, accompagnato dall’aumento nei prezzi delle materie prime, trainati dalle quotazioni dei beni energetici, particolarmente quelle del petrolio.
Venendo alle statistiche di settore, nel mese di luglio la nuova produzione vita effettuata dalle imprese italiane ed extra-UE dopo oltre dieci variazioni annue negative è tornata a crescere dello 0,9% rispetto allo stesso mese del 2022.
Tenendo conto anche del forte aumento registrato nella raccolta delle imprese UE (+28,2% rispetto a luglio 2022), la variazione è stata invece pari a +3,2%.
Sul fronte del comparto Auto, sono disponibili i dati sui contratti venuti a scadenza a fine giugno 2023. Il premio medio delle polizze prima delle tasse è diminuito del 27% rispetto a giugno 2012, mentre rispetto a giugno 2022 è stato invece registrato un aumento del 5,3% (l’indice generale dei prezzi è aumentato del 6,4%).