Incidenti stradali La prima causa di morte per i giovani. Nell’ambito del convegno Unipolis City Flows Filiberto Mastrapasqua, Direttore del Servizio di Polizia Stradale, ha evidenziato come le circa 1.200 pattuglie che quotidianamente lavorano su una rete autostradale di 7.000 chilometri, su una rete di viabilità primaria di 45.000 e su 450.000 km di viabilità in generale, con oltre 50 milioni di veicoli in circolazione, continuino a rilevare un grande numero di infrazioni.
Come già sottolineato precedentemente, la decisa flessione registrata nel 2020 non è stata dovuta ad un aumento dei comportamenti adeguati, ma alle restrizioni nella mobilità a causa del Covid. E infatti, nel 2021 e nel 2022 si è nuovamente rilevato un aumento di incidenti e decessi.
Nel 2022 – secondo i dati Istat – sono morte 3.359 persone “Come se un paese medio-piccolo fosse stato cancellato dalla geografia dell’Italia. Un numero veramente importante”, ha osservato Mastrapasqua.
Secondo le rilevazioni effettuate dalla stessa Polizia Stradale – necessarie per l’adozione di strategie nell’immediato – nell’anno in corso il numero dei decessi dovrebbe leggermente calare; ma il decremento è ancora troppo lento. Bisogna dunque focalizzare sulle ragioni.
Essendo presenti molte/i ragazze/i al convegno, Filiberto Mastrapasqua ha dedicato ampio spazio agli eventi giovanili, sempre oggetto di particolare attenzione da parte della Polizia Stradale. Uno studio del 2023 fa notare un’inversione di tendenza per quanto riguarda le cause di incidenti e decessi: laddove al primo posto è sempre stata la velocità, oggi distrazione ed uso del cellulare sono preponderanti.
Inoltre, l’alterazione psicofisica a seguito di uso di alcol e droga è in deciso aumento. Sono informazioni significative, se si considera che gli incidenti stradali sono la prima causa di morte per i giovani da 0 a 24 anni di età.
La sicurezza stradale è un tema molto complesso, in quanto dipende da numerosi fattori – i veicoli, le infrastrutture e il comportamento umano – ed è normato dal Codice della Strada e da tutte le disposizioni ad esso collegate.
Molti sono oggi gli ADAS – Advanced Drivers Assistance Systems, ovvero i sistemi avanzati di assistenza alla guida – e contemplano per esempio la frenata assistita, le indicazioni sonore di parcheggio, la velocità controllata, il monitoraggio della pressioni degli pneumatici, l’alert stanchezza. A latere, anche la rete stradale viene migliorata, grazie a progetti sempre più evoluti, agli asfalti performanti e drenanti, ad infrastrutture capaci di inviare e ricevere messaggi ed interfacciarsi con i veicoli, in un percorso complessivo verso la guida autonoma.
Ma, per adesso, il 93% degli incidenti è per causa umana, e il comportamento umano non dipende dalla strada né dai veicoli – ha sottolineato Mastrapasqua. I giovani non hanno la percezione del rischio, per ragioni biologiche (la corteccia frontale anteriore è matura a 25 anni) e di livello di esperienza alla guida; quindi debbono stare più attenti. Da non sottovalutare poi il fenomeno sociologico in base al quale il veicolo diventa uno status symbol, uno strumento di affermazione e di capacità nel gruppo.
Il rapporto tra velocità e forza dell’impatto, il rischio insito in quei pochi secondi nei quali si usa uno smartphone e si distoglie l’attenzione dalla strada, la differenza fra spazio di frenatura e spazio d’arresto, il tempo di reazione di un individuo al pericolo, sono tutti elementi che dovrebbero essere conosciuti, assimilati, nella consapevolezza che quando si guida si deve tener conto di tutto il mondo che ci circonda.
Questo è il messaggio ai giovani: non si è mai gli unici protagonisti sulla strada: ci sono veicoli, motoveicoli, autocarri, pedoni, ciclisti, monopattini, e la strada è di tutti. Secondo una recente ricerca, ognuno ritiene di guidare bene e che gli altri guidino male: si crea dunque un corto circuito nel quale la percezione che si ha di sé è diversa dalla percezione che si ha degli altri e il tema della responsabilità individuale e personale del rischio passa in secondo piano, quando in realtà è l’elemento fondamentale.
Si deve quindi iniziare a responsabilizzare sul rischio, investendo sui giovani. Ecco perché la Polizia Stradale tiene molto alla comunicazione sulla sicurezza e ad andare nelle scuole.
Mastrapasqua ha richiamato l’esortazione ai ragazzi del Presidente della Repubblica Mattarella nel suo discorso di fine anno “La vita è nelle vostre mani. Non sprecatela. Guidate con la percezione del rischio, con consapevolezza”.
La strada maestra per il raggiungimento degli obiettivi passa per un’attenta e condivisa azione sinergica tra le istituzioni, la società civile e l’industria. Questa è la ricetta fare squadra. Non ce ne sono altre e non ce ne possono essere altre; bisogna essere serrati e collaborare tutti quanti.