La pandemia come una terza Guerra Mondiale

Coronavirus: 1,5 milioni di casi in Europa e 240mila morti nel mondo

Se qualcuno avesse ancora (inspiegabilmente) dubbi sull’impatto della pandemia sulla mortalità, dovrebbe leggere il report del Presidente ISTAT Gian Carlo Blangiardo, pubblicato lo scorso 31 maggio.

Nel 2020 si sono verificati 746.000 decessi (+112.000 rispetto al 2019); +117.000 guardando ai valori medi del quinquennio 2015-2019.

Dal 1862 ad oggi, solo tre volte in precedenza si era assistito in Italia ad un aumento dei morti superiore alle 100.000 unità rispetto al precedente anno:

  • nel 1867, a causa del “colera asiatico” (+137.000)
  • nel 1915, in conseguenza del primo anno della Prima Guerra Mondiale (+171.000); nel 1916 si registrarono +96.000 vittime sull’anno prima
  • nel 1918, a causa della pandemia di “spagnola” (+334.000)

Sono 126.000 le persone che ad oggi risultano decedute per – o di, sottolinea il Presidente – Covid-19, assimilando la pandemia, pur con tutti i dovuti distinguo, ben analizzati nella relazione, ad “una sorta di Terza Guerra Mondiale, ben più “mondiale” delle due precedenti, combattuta contro un nemico invisibile, che fa numerose vittime tra le persone e che, pur senza seminare distruzione, alimenta paura, insicurezza e genera gravi limitazioni alla nostra vita”.

I decessi per Covid-19 hanno riguardato nel 95,5% persone dai 60 anni in su; la quota rimanente è relativa a giovani tra i 20 e i 29 anni. 

La letalità del Covid-19 è risultata doppia in Lombardia rispetto al totale nazionale.

Solo quando la pandemia sarà definitivamente conclusa sarà possibile tirare davvero le somme di questa devastante esperienza “che mai ci saremmo aspettati di affrontare, ma che invece (realisticamente e saggiamente) dovremo saper mettere in conto e farne tesoro”, auspicando di dar vita “ad un’operosa fase di intensa “ricostruzione”” e che “questa rinascita sia anche capace di segnare l’inizio di una stagione virtuosa e in grado di regalarci… l’entusiasmante esperienza di un nuovo (perché no?) “miracolo economico””.

Fonte foto: salute.gov.it

Alessandra Schofield

Iscritta all’Ordine dei Giornalisti del Lazio, da oltre vent'anni sono vicina alle realtà associative di primo e di secondo livello degli Agenti d’assicurazione, prestando consulenza professionale nell’ambito della comunicazione. All’attivo ho anche un’esperienza nel mondo consumeristico. Attualmente collaboro con AUA Agenti UnipolSai Associati, dedicandomi a questo grande e coinvolgente progetto con passione ed entusiasmo.