A differenza di quanto avviene per eventi estremi legati al cambiamento climatico quali siccità ed incendi – spiega Greenpeace nel suo recente report – dopo frane ed alluvioni viene dichiarato lo stato di emergenza, a seguito del quale si effettua una stima dei danni in base a cui si erogano i fondi pubblici per far fronte ai danni. Per questa ragione, l’impatto economico di questo tipo di avvenimenti è quantificabile con maggiore precisione. Gli unici dati disponibili riguarda l’arco temporale 2013-2019. In questi sei anni le Regioni hanno segnalato 20,3 di euro miliardi di danni11 causati da alluvioni e frane, per una media di quasi 3 miliardi di euro di danni l’anno. La regione più colpita nel periodo preso in esame è stata l’Emilia-Romagna (2,4 miliardi di euro di danni), mentre attorno agli 1,8 di euro miliardi troviamo Campania e Toscana, seguite da Abruzzo e Liguria. In tale periodo sono stati contati 97 eventi estremi cosiddetti meteo-idro, ripartiti territorialmente come indicato nella tabella pubblicata nello studio Greenpeace e dall’Associazione elaborata sulla base dei dati forniti dalla Protezione Civile.
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