Vendita a distanza dei prodotti finanziari: stretta UE

Riportiamo integralmente il comunicato stampa diffuso lo scorso 11 maggio dalla Commissione Europea, nel quale si annuncia la proposta di una riforma, in senso maggiormente stringente, delle attuali norma sulla vendita a distanza dei prodotti finanziari.

La Commissione europea ha adottato oggi una riforma delle attuali norme dell’UE sulla commercializzazione a distanza di servizi finanziari ai consumatori, che disciplinano i servizi finanziari venduti a distanza. La proposta rafforzerà i diritti dei consumatori e favorirà l’erogazione transfrontaliera di servizi finanziari nel mercato unico. Si tratta di un mercato che ha registrato una notevole evoluzione a seguito della digitalizzazione generale del settore e dei nuovi tipi di servizi finanziari che sono stati sviluppati dopo l’introduzione delle norme nel 2002. Questa tendenza è stata ulteriormente accelerata dall’impatto della pandemia di COVID-19, che ha contribuito in grande misura all’aumento delle transazioni online.

Věra Jourová, Vicepresidente per i Valori e la trasparenza, ha dichiarato: “I consumatori si avvalgono sempre di più dei servizi online, anche di tipo finanziario, e questa è di per sé una cosa positiva. Dobbiamo tuttavia garantire che le regole del gioco siano all’altezza dei più recenti sviluppi. I consumatori hanno bisogno di informazioni chiare e di una rete di sicurezza in caso di problemi”.

Didier Reynders, Commissario per la Giustizia, ha aggiunto: “Il settore dei servizi finanziari è in continua evoluzione e le nostre norme devono adeguarvisi: non c’è alternativa. La digitalizzazione e la moltiplicazione di nuovi prodotti finanziari hanno cambiato radicalmente il settore negli ultimi vent’anni e le recenti misure di confinamento adottate per far fronte alla crisi della COVID-19 hanno dimostrato l’urgente necessità di un quadro normativo più efficiente e aggiornato per i servizi finanziari a distanza. Sebbene i rischi e i problemi possano variare, la nostra attenzione va sempre indirizzata alla sicurezza dei consumatori”.

Modernizzazione delle norme dell’UE

Al fine di promuovere l’erogazione di servizi finanziari nel mercato interno e un livello elevato di protezione dei consumatori, la proposta contiene interventi che riguardano diversi aspetti:

  • un accesso più agevole al diritto di recesso di 14 giorni nei contratti a distanza sui servizi finanziari: al fine di agevolare l’esercizio di tale diritto, gli intermediari dovranno fornire un pulsante di recesso all’atto della vendita di tali servizi per via elettronica. Inoltre, gli intermediari saranno tenuti a inviare una notifica del diritto di recesso, qualora le informazioni precontrattuali siano ricevute meno di un giorno prima della conclusione del contratto.
  • Chiare norme sul contenuto, le modalità e la tempistica delle informazioni precontrattuali: la proposta modernizza le norme, ad esempio per quanto riguarda le comunicazioni elettroniche, imponendo al venditore l’obbligo di fornire anticipatamente determinate informazioni tra cui, ad esempio, l’indirizzo di posta elettronica dell’intermediario, eventuali costi occulti o i rischi connessi ai servizi finanziari. Le informazioni dovranno essere visualizzate in modo chiaro nella schermata e saranno introdotte norme relative all’uso di pop-up o link a più livelli per fornire informazioni. Le nuove norme garantiranno inoltre che il consumatore disponga di tempo sufficiente per comprendere le informazioni ricevute, almeno un giorno prima dell’effettiva firma del contratto.
  • Norme speciali per tutelare i consumatori che stipulano online contratti di servizi finanziari: i contratti di servizi finanziari possono essere difficili da comprendere, in particolare se negoziati a distanza. La proposta impone agli intermediari di istituire sistemi online equi e trasparenti e di fornire una spiegazione adeguata quando utilizzano strumenti online (ad esempio consulenza automatizzata (“roboadvice”) o chat bot). Le norme garantiscono inoltre ai consumatori la possibilità di richiedere l’intervento di un operatore quando non ritengono pienamente soddisfacente l’interazione con tali strumenti online.
  • Attuazione: la proposta conferirà maggiori poteri alle autorità competenti. Sanzioni più severe – le più elevate potranno ammontare ad almeno il 4 % del fatturato annuo – saranno comminate nel caso di contratti di servizi finanziari conclusi a distanza che presentino violazioni transfrontaliere diffuse.
  • Una piena armonizzazione per garantire lo stesso livello elevato di protezione dei consumatori in tutto il mercato interno: la proposta introduce una piena armonizzazione giuridica, stabilendo norme simili per tutti i prestatori di servizi in tutti gli Stati membri.

Prossime tappe

La proposta della Commissione passerà ora all’esame del Consiglio e del Parlamento europeo.

Contesto

Negli ultimi 20 anni la commercializzazione a distanza di servizi finanziari ai consumatori ha registrato una rapida evoluzione. I fornitori di servizi finanziari e i consumatori non utilizzano più il fax, menzionato nella direttiva, e nel frattempo sono emerse nuove tipologie di operatori (come le società di tecnologia finanziaria) con nuovi modelli commerciali e nuovi canali di distribuzione (ad esempio i servizi finanziari venduti online). Inoltre, l’impatto della pandemia di COVID-19, e delle conseguenti misure di confinamento, ha accelerato il ricorso agli acquisti online in generale.

La direttiva è stata oggetto di una valutazione completa, le cui principali conclusioni sono riportate di seguito: i) dopo l’entrata in vigore della direttiva, sono stati adottati una serie di atti legislativi dell’UE specifici per prodotto (ad esempio la direttiva sul credito al consumo) e atti di legislazione orizzontale dell’UE (il regolamento generale sulla protezione dei dati), riducendo la pertinenza della direttiva e, di conseguenza, il suo valore aggiunto; ii) una serie di sviluppi, quali la crescente digitalizzazione dei servizi, ha ridotto l’efficacia della direttiva nel conseguimento dei suoi obiettivi principali; iii) la direttiva ha tuttavia mantenuto la sua utilità, in quanto l’applicazione orizzontale ha garantito ai consumatori un certo livello di protezione per i contratti conclusi a distanza nel caso dei prodotti finanziari che non erano ancora soggetti ad alcuna normativa dell’UE (ad esempio, in assenza di norme dell’UE sulle cripto-attività, si applica la direttiva).

La valutazione d’impatto che accompagna la proposta ha esaminato una serie di opzioni possibili. L’opzione prescelta ha comportato l’abrogazione della direttiva 2002/65/CE, la modernizzazione e la successiva inclusione degli articoli ancora pertinenti (diritto all’informazione precontrattuale e diritto di recesso) nella direttiva 2011/83/UE (direttiva sui diritti dei consumatori), l’estensione dell’applicazione di determinate norme della direttiva 2011/83/UE ai servizi finanziari per i consumatori conclusi a distanza (ad esempio, norme sui pagamenti aggiuntivi e norme in materia di esecuzione e sanzioni) e l’introduzione di nuove disposizioni mirate per garantire l’equità online, quando i consumatori concludono servizi finanziari in rete. Sulla base di quanto precede, la proposta affronta i problemi individuati e persegue gli obiettivi in modo efficace, efficiente e proporzionato.

Per ulteriori informazioni

Proposta di modifica delle norme relative ai contratti di servizi finanziari conclusi a distanza

Norme dell’UE sulla commercializzazione a distanza di servizi finanziari

Alessandra Schofield

Iscritta all’Ordine dei Giornalisti del Lazio, da oltre vent'anni sono vicina alle realtà associative di primo e di secondo livello degli Agenti d’assicurazione, prestando consulenza professionale nell’ambito della comunicazione. All’attivo ho anche un’esperienza nel mondo consumeristico. Attualmente collaboro con AUA Agenti UnipolSai Associati, dedicandomi a questo grande e coinvolgente progetto con passione ed entusiasmo.