Cure, gli Italiani rinunciano

Cure, gli Italiani rinunciano. All’inizio di maggio, l’ISTAT ha presentato alla 10^ Commissione del Senato una Memoria integrativa rispetto all’Audizione del precedente marzo 2023 nell’ambito dell'”Indagine conoscitiva sulle forme integrative di previdenza e di assistenza sanitaria nel quadro dell’efficacia complessiva dei sistemi di welfare e di tutela della salute”.

La Memoria – disponibile a questo link – è relativa alla rinuncia alle prestazioni sanitarie e il ricorso all’“out of pocket” da parte dei Cittadini Italiani.

Rammenta l’ISTAT che durante la pandemia la quota di persone che avevano dovuto rinunciare a prestazioni sanitarie ritenute necessarie era quasi raddoppiata: 6,3% nel 2019, 9,6% nel 2020 e 11,1% nel 2021.

Questi i motivi delle rinunce alle prestazioni:

  • Mancato accesso a causa dell’emergenza sanitaria
  • impossibilità di pagare
  • costi troppo elevati
  • problemi logistici (lontananza della struttura, difficoltà di raggiungimento in termini di trasporti, orari scomodi)
  • lunghezza della lista d’attesa

Si poneva dunque evidentemente un problema di equità di accesso e diritto alle cure nei tempi necessari.

Rileva però l’ISTAT che i dati 2022 attesterebbero un ritorno alle percentuali di rinuncia pre-pandemiche, ma d’altro canto sono anche venute meno le limitazioni di accesso correlate all’emergenza sanitaria. E infatti, nota l’Istituto che dopo il Covid si sono nettamente ridotte le diseguaglianze sociali e territoriali nella rinuncia alle prestazioni. In altre parole, la tendenza alla rinuncia si è estesa anche ad aree geografiche(vedi il Nord) e fasce sociali ed economiche in cui precedentemente veniva rilevata in maniera molto minore.

Secondo l’ISTAT, una chiave di lettura è il costante allungarsi delle liste di attesa, che nel 2022 diventa il motivo preponderante laddove la ragione economica diminuisce (dal 4,3% nel 2019 al 2,9% nel 2022). Si riduce infatti trasversalmente la quota di persone che ha effettuato visite specialistiche (dal 42,3% nel 2019 al 38,8% nel 2022) o accertamenti diagnostici (dal 35,7% al 32,0% e in maniera più rilevante nel Mezzogiorno). In pratica, quasi ovunque non si sono recuperate né le code accumulatesi durante la pandemia né i livelli di specialistica ambulatoriale pre Covid.

Inoltre l’Istituto evidenzia il maggior ricorso all’“out of pocket” (di tasca propria) o a spese sanitarie garantite da copertura assicurativa. Nel 2022 aumentano infatti – rispetto al 2019 – le persone che dichiarano di aver interamente sostenuto le spese di visite specialistiche (dal 37% al 41,8%) e accertamenti diagnostici (dal 23% al 27,6%).

Poco più del 5% il ricorso alla copertura assicurativa nel 2022 per ricevere queste prestazioni, ma in aumento: nel Nord-ovest per gli accertamenti si passa dal 5,4% del 2019 all’8,3%del 2022; nel Centro dal 6,3% al 7,1%.

Ecco alcuni dati ISTAT sulla diffusione del ricorso a prestazioni sanitarie (e particolarmente visite specialistiche) avvalendosi di copertura assicurativa sanitaria nel 2022:

  • Lazio 10,8%
  • Lombardia 9,7%
  • Provincia autonoma di Bolzano 9,1%
  • Piemonte 8,1%
  • Liguria, Emilia Romagna e Toscana intorno al 5%
  • Mezzogiorno 1,3%

In linea generale, rispetto al 2019 nel 2022 è aumentata dappertutto la quota di coloro che ha fatto ricorso alle prestazioni pagate di tasca propria, sia per chi dichiara risorse economiche adeguate sia per chi invece lamenta risorse economiche scarse o insufficienti. L’out of pocket è in crescita (+3%) tra le persone affette da multimorbilità (due o più malattie croniche), soprattutto al Nord.

Cure gli Italiani rinunciano
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Alessandra Schofield

Iscritta all’Ordine dei Giornalisti del Lazio, da oltre vent'anni sono vicina alle realtà associative di primo e di secondo livello degli Agenti d’assicurazione, prestando consulenza professionale nell’ambito della comunicazione. All’attivo ho anche un’esperienza nel mondo consumeristico. Attualmente collaboro con AUA Agenti UnipolSai Associati, dedicandomi a questo grande e coinvolgente progetto con passione ed entusiasmo.