Rischio fisico climatico, le sette caratteristiche

Secondo il McKinsey Global Institute le caratteristiche del rischio fisico climatico (cioè i rischi diretti derivanti dal cambiamento climatico per agricoltura, pesca, silvicoltura, salute, immobili e turismo) sono sette.

  1. Crescente – Il livello di rischio fisico climatico è destinato ad incrementarsi entro il 2030 ed anche di più entro il 2050 rispetto ai livelli attuali, con conseguenti impatti di carattere socio-economico. Di contro, alcuni Paesi ne potrebbero trarre alcuni benefici (aumento delle aree coltivabili in Canada, Russia e parte dell’Europa Settentrionale).
  2. Geografico – I rischi climatici si manifestano localmente e debbono pertanto essere compresi contestualmente ad aree geografiche definite. Possono registrarsi variazioni tra Paesi ed anche all’interno dei Paesi stessi.
  3. Non stazionario – I rischi climatici sono in continua evoluzione, di pari passo con il riscaldamento globale. Questo crescendo può essere fermato solo azzerando le emissioni di gas serra. I processi decisionali messi in atto da mercati finanziari,  compagnie, governi e individui, basati sull’esperienza pregressa, potrebbero non risultare più affidabili in quanto finora è mancata la percezione di trovarsi in un ambiente in costante cambiamento.
  4. Non lineare – Gli impatti socioeconomici si diffonderanno in modo non lineare  allorché i sistemi fisiologici, umani o ecologici subiranno interruzioni o modifiche a causa dei livelli raggiunti dal cambiamento climatico: anche piccole modifiche possono comportare grandi ripercussioni.
  5. Sistemico – Sebbene, come detto, l’impatto diretto del cambiamento climatico sia locale, può avere ripercussioni trasversali alle regioni e ai settori, tramite sistemi socio economici e finanziari interconnessi. I sistemi di produzione globale come le catene di approvvigionamento o di produzione alimentare hanno ottimizzato l’efficienza piuttosto che la resilienza, rendendosi vulnerabili al fallimento qualora nodi produttivi critici subiscano l’impatto dell’intensificazione dei rischi.
  6. Regressivo –  Le comunità e le popolazioni più povere sono le più vulnerabili alle conseguenze del cambiamento climatico. Le economie emergenti dovranno fronteggiare il maggiore incremento del potenziale impatto sulla vivibilità e l’occupazione ed inoltre hanno meno mezzi finanziari per adattarsi velocemente. 
  7. Sotto-preparato – Sebbene le aziende e le comunità si stiano adattando per ridurre il rischio climatico, il ritmo e la portata dell’adattamento debbono essere incrementati per gestire i crescenti livelli di rischio fisico climatico. Ciò comporterà probabilmente un aumento dei costi e scelte difficili, come per esempio se investire nel rafforzamento o riallocare personale ed asset, coordinando un’azione trasversale tra tutti gli stakeholder.  

Fonte foto: Tumisu da Pixabay 

Alessandra Schofield

Iscritta all’Ordine dei Giornalisti del Lazio, da oltre vent'anni sono vicina alle realtà associative di primo e di secondo livello degli Agenti d’assicurazione, prestando consulenza professionale nell’ambito della comunicazione. All’attivo ho anche un’esperienza nel mondo consumeristico. Attualmente collaboro con AUA Agenti UnipolSai Associati, dedicandomi a questo grande e coinvolgente progetto con passione ed entusiasmo.