Il Covid-19 morde ancora e il Paese stenta a riprendersi

Gennaio 18, 2021by Alessandra Schofield

Un Paese che fatica a recuperare, in un contesto pandemico che non accenna ancora a recedere, ma nel quale la speranza di un ritorno alla normalità, incoraggiata probabilmente anche dalla prospettiva di una estesa copertura vaccinale, induce a guardare al futuro con moderato ottimismo.

È quanto emerge dai dati ISTAT, pubblicati il 13 gennaio scorso e relativi all’ultimo scorcio del 2020. 

Il riacutizzarsi dei contagi da Covid-19 nell’ultimo trimestre 2020, con la conseguente reintroduzione di misure restrittive per alcune attività produttive e commerciali, ha frenato in tutta l’area euro – ovviamente in maniera disomogenea, date le diverse misure assunte in momenti diversi dagli Stati membri – la ripresa economica cui si stava assistendo a partire dal termine del primo lockdown.

Per quanto riguarda l’Italia, il -1,4% dell’indice di produzione industriale registrato in novembre conferma la fase di attenuazione del processo di recupero dei ritmi produttivi:

  • -4,0% per i beni di consumo 
  • -3,6% per l’energia
  • -0,6% per i beni strumentali

In lieve controtendenza, invece, i beni intermedi (quelli che possono essere utilizzati soltanto in un ciclo produttivo per produrre altri beni) con un +0,2%.

In ottobre si è evidenziata una flessione del -1,3% delle esportazioni (dopo la crescita dei 5 mesi precedenti), con un decremento complessivo del -8,2% rispetto ad ottobre 2019.

Crescono invece le importazioni (+1,6%).

Se complessivamente, in dicembre è aumentato il clima di fiducia delle imprese, soprattutto per quanto riguarda i servizi di mercato e la manifattura e particolarmente le attese rispetto a produzione e ordini, non altrettanto può dirsi per quanto riguarda la fiducia del settore costruzioni e del commercio al dettaglio.

In novembre, infatti, le vendite al dettaglio hanno registrato un -7,4% in volume rispetto ad ottobre, a fronte di +1% delle spese in beni alimentari e di un -13,5% per quelle in beni non alimentari. Continua invece a crescere il commercio elettronico (+50,2%), superando decisamente la media già significativa del periodo gennaio-novembre (+34,8%). 

Questi dati risultano peggiorativi rispetto al terzo trimestre 2020, quando si era invece assistito ad una decisa ripresa dei consumi delle famiglie (+12,1%), sebbene ancora inferiori rispetto al primo trimestre, così come ad una consistente ripresa del reddito disponibile lordo in termini sia nominali (+6,3%) sia in termini di potere d’acquisto (+6,6%), quasi allineandosi ai dati del terzo trimestre del 2019. La propensione al risparmio si è mantenuta su livelli elevati (14,6%) seppure in riduzione rispetto al trimestre precedente (19,0%), ma decisamente superiori al valore medio del 2019 (8,1%).

Tuttavia, a novembre si evidenzia un aumento dell’occupazione (+0,3% la variazione congiunturale, pari a +63.000 unità), degli occupati permanenti (+0,5%, +73.000 unità) e di quelli indipendenti (+0,6%, +29.000 unità), e ad una riduzione della disoccupazione (-7,0%, pari a 168.000 unità) con un conseguente calo del tasso di disoccupazione (8,9%, -0,6% rispetto al mese precedente.

Anche la fiducia dei consumatori, in dicembre, appare in aumento. 

Alessandra Schofield

Iscritta all’Ordine dei Giornalisti del Lazio, da oltre vent'anni sono vicina alle realtà associative di primo e di secondo livello degli Agenti d’assicurazione, prestando consulenza professionale nell’ambito della comunicazione. All’attivo ho anche un’esperienza nel mondo consumeristico. Attualmente collaboro con AUA Agenti UnipolSai Associati, dedicandomi a questo grande e coinvolgente progetto con passione ed entusiasmo.