Il tema della trasformazione digitale è centrale e prioritario nella professione degli Agenti esattamente quanto qualunque altro si ritenga tradizionalmente collegato alla redditività ed alla sostenibilità economica delle Agenzie.
E così deve essere considerato nella quotidianità, non come un qualcosa di là da venire, che possa essere evitato, ostacolato o ritardato. Si deve decidere se cavalcarla, gestirla o subirla.
Basti pensare al fatto che UnipolSai ha ricevuto il “Corporate Innovation Award” assegnato da Plug and Play Insurtech Europe quale riconoscimento per l’essersi dimostrata la Compagnia più innovativa ed impegnata nella trasformazione digitale.
L’adesione dell’Azienda al programma dedicato all’ambito insurtech, al quale hanno partecipato altre Imprese (tra cui Generali, Swiss Re, Irish Life, ad esempio, perché la trasformazione digitale coinvolge tutte le Compagnie, e di conseguenza tutte le Reti tradizionali) è un’ulteriore conferma dell’interesse dei player assicurativi alle strategie innovative: la partecipazione, infatti, consente di collaborare a livello internazionale con startup e realtà tech.
Non solo: UnipolSai ha aderito anche al “Motor Valley Accelerator”, iniziativa incentrata su Automotive e Mobility.
È chiaro che il coinvolgimento in piattaforme di questo tipo determinerà lo sviluppo di nuove iniziative e progetti basati sui Data e sull’adozione delle tecnologie avanzate di cui così spesso parliamo, in un’ottica multicanale ed omnicanale.
È altrettanto chiaro che è vitale che gli Agenti restino centrali negli ecosistemi che verranno a determinarsi, ed è l’impegno assolutamente prioritario di AUA, il cui ruolo di interlocutore nelle relazioni industriali è in questo senso fondamentale. Ma è anche altrettanto chiaro che in questo senso è imprescindibile l’impegno di ciascuno a compiere un percorso proattivo di consapevolezza ed evoluzione culturale e di approccio alla professione.