Confcooperative lancia l’allarme: il Report “Un paese da ricucire” – su dati Censis – evidenzia una situazione di forte difficoltà per 3 milioni di famiglie (10 milioni di persone) e 300.000 imprese.
Ne riprendiamo alcuni dati:
- 11 famiglie su cento hanno una spesa per consumi sotto la soglia di povertà
- Le famiglie in povertà assoluta sono 1.960.000 (5.571.000 di persone)
- Le famiglie in povertà relativa sono 2.895.000 (8.775.000 di persone)
- il 21,7% degli occupati svolge lavori non standard (dipendenti a termine, part time, part time involontario, collaboratori)
- Il precariato economico e sociali colpisce soprattutto le persone giovani (38,7% nella classe d’età 15-34 anni), con basso livello di istruzione (il 24,9% ha la licenza media), residenti nelle regioni meridionali (28,1%)
- Sono 4 milioni i dipendenti “a bassa retribuzione” nel settore privato (retribuzione annua inferiore ai 12 mila euro); di questi 412 mila hanno un lavoro a tempo indeterminato e full time
- Gli occupati irregolari sono 3,2 milioni (2,5 mln nei servizi, 500 mila i “falsi autonomi” e 50 mila i lavoratori delle piattaforme)
- Il 40% dei pensionati (6,2 milioni di persone) percepisce un reddito pensionistico complessivo fino ai 12.000 euro e il 60% delle pensioni di anzianità o vecchiaia non raggiunge i 10 mila euro all’anno
- Nel 2022 le imprese a rischio sono il 16,1% (12,6% nel 2019); le imprese vulnerabili sono il 32,6% (29,4 % nel 2019); le imprese solvibili sono il 36,1% (40,5% nel 2019); le imprese solide sono il 15,2% (17,5% nel 2019)
- La “tripla crisi” – Covid, energia e guerra – ha soprattutto colpito le microimprese ( con meno di 10 addetti): il 16,7% è a rischio default, il 35,2% è vulnerabile
- Tra le piccole imprese (10-50 addetti) il 9,9% è a rischio default, il 26% è vulnerabile
- Il 6% delle medie imprese (50-250 addetti) è a rischio default, il 19,9% è vulnerabile
- Il 4,4% delle grandi imprese (oltre 250 addetti) è a rischio default, il 15,6% è vulnerabile