In ANIA Trends n. 8 di ottobre, l’Associazione ha pubblicato l’analisi dei dati sulla congiuntura economica.
Rimandando per un approfondimento alla Newsletter, disponibile a questo link, ne riprendiamo la sintesi iniziale.
Sull’outlook dell’economia globale pesano ancora i rischi legati alla crescente incertezza sulla durata del conflitto armato tra Russia e Ucraina, i cui effetti si stanno sommando alla già forte pressione sui prezzi delle materie prime e dei semilavorati e, in ultima analisi, sull’inflazione dei prezzi al consumo.
L’impennata della dinamica inflattiva dei prezzi al consumo ha eroso il potere di acquisto delle famiglie italiane vanificando l’aumento del reddito disponibile nel secondo trimestre del 2022. A conseguenza di ciò, prosegue la diminuzione della propensione al risparmio delle famiglie italiane, in ragione di un aumento della spesa per consumi finali.
La rilevazione periodica sulle aspettative dei consumatori europei effettuata dalla banc a centrale europea puntano a consistenti aumenti dei prezzi al consumo nel breve periodo che dovrebbero moderarsi nei due anni successivi, pur rimanendo ben al di sopra dell’obiettivo di lungo periodo del 2%. Proseguono gli interventi al rialzo dei tassi ufficiali da parte della Federal Reserve americana.
Il clima di forte incertezza geopolitica si sta trasmettendo sui differenziali dei tassi di interesse in modo più incisivo nei paesi più dipendenti dalle forniture di gas russo.
Le più recenti statistiche di settore evidenziano un’ulteriore, profonda, contrazione della nuova produzione vita nel mese di agosto, la tredicesima consecutiva da luglio 2021, registrando l’ammontare più basso nello stesso mese negli ultimi 9 anni.
Alla fine di giugno 2022 i premi contabilizzati dalle imprese italiane e dalle rappresentanze estere nel settore Danni sono stati pari a oltre 20 miliardi, in crescita del 6% rispetto allo stesso periodo del 2021.
Sulla base dei principi contabili nazionali, il settore assicurativo ha registrato nel I semestre del 2022 una perdita di 7,8 miliardi. Nel settore Danni il risultato tecnico è stato positivo (+1,4 miliardi), mentre nel settore Vita è stato negativo (-14 miliardi). I risultati del comparto vita sarebbero molto diversi se si considerassero i risultati dei bilanci valutati secondo i principi contabili internazionali.