Il greenwashing può essere davvero un boomerang

Interessante notare come, secondo gli intervistati nel corso della recente indagine Deloitte, il settore finanziario e assicurativo sia tra i meno esposti all’ambientalismo “di facciata”: solo il 7% ritiene che questo ambito adotti il cosiddetto greenwashing, che si considera pratica invece molto diffusa nel contesto alimentare (42%).

Anche se, come abbiamo visto, nel settore finanziario la sostenibilità non è ancora un criterio di elezione nella scelta del prodotto/servizio, il fastidio dei Consumatori nei confronti del greenwashing non è un elemento da sottovalutare in prospettiva anche in questo ambito.

Il medesimo report, infatti, rileva che ad una fittizia attenzione ai temi ESG consegue:

  • Lo switch a favore di marchi concorrenti nel 51% dei casi
  • Una cattiva pubblicità presso familiari e conoscenti nel 22% dei casi
  • Recensioni negative sui social media nel 18% dei casi. Analoga percentuale limita acquisti sostenibili anche da altri brand
  • Una richiesta di rimborso nel 14% dei casi. Analoga percentuale decide di denunciare la cosa ad un’Associazione consumeristica
https://pixabay.com/it/users/geralt-9301/?utm_source=link-attribution&utm_medium=referral&utm_campaign=image&utm_content=3083100″>Gerd Altmann da Pixabay

 

Alessandra Schofield

Iscritta all’Ordine dei Giornalisti del Lazio, da oltre vent'anni sono vicina alle realtà associative di primo e di secondo livello degli Agenti d’assicurazione, prestando consulenza professionale nell’ambito della comunicazione. All’attivo ho anche un’esperienza nel mondo consumeristico. Attualmente collaboro con AUA Agenti UnipolSai Associati, dedicandomi a questo grande e coinvolgente progetto con passione ed entusiasmo.