Alluvione Emilia Romagna strage di api e lombrichi. Un mese è passato, ma non finisce la conta dei danni conseguiti all’alluvione che ha stravolto l’Emilia Romagna.
Mentre ancora si piangono le vittime, mentre ancora si sta cercando di procedere ad una quantificazione delle perdite a livello economico e di capire come supportare famiglie e imprese nella ripresa, appare sempre più chiaro che l’intero ecosistema è danneggiato e a rischio. Per questo Coldiretti lancia un nuovo allarme.
Le api – che sappiamo quanto siano indispensabili per l’impollinazione – sono state decimate e così i lombrichi, fondamentali per la fertilità dei terreni investiti dall’alluvione.
In sofferenza anche pesci e vongole, poiché l’aumento della portata d’acqua dolce del Po ha ridotto drasticamente la salinità e i molluschi in cerca di ossigeno vengono predati dal granchio blu.
Sono 45.000 gli alveari censiti in Romagna, ma – denuncia Coldiretti – tre colture alimentari su quattro dipendono in una certa misura per resa e qualità dall’impollinazione dalle api, tra cui le mele, le pere, le fragole, le ciliegie, i cocomeri ed i meloni.
