Secondo il Rapporto IVASS 2023 sul primo monitoraggio annuale rischi catastrofi naturali e sostenibilità
- oltre il 50% delle Imprese assicurative riferisce che i contratti assicurativi a copertura dei rischi climatici presentano una durata annuale
- la durata massima di tali contratti è tra i 5 e i 10 anni per oltre il 10% delle Compagnie, mentre supera i 10 anni per il 25% delle Imprese assicurative
- le coperture rischi climatici si concentrano essenzialmente nei cinque gruppi assicurativi leader a livello nazionale nei Danni, per una raccolta complessiva in questo comparto del 77% dei premi
- tra il 70% e l’80% delle Compagnie prevede per il periodo 2022-2026 un incremento della raccolta assicurativa soprattutto per i rischi inondazione e grandine
- le Imprese leader nei Danni hanno evidenziato che tra il 2017 e il 2021 gli oneri per i sinistri inondazione e grandine sono incrementati progressivamente e che tali aumenti si sono riverberati sui premi soprattutto nelle linee di business “altre assicurazioni auto” e “assicurazione e altri danni ai beni”
- Tra il 2012 e il 2021, secondo quanto riportato dalle Compagnie, i rischi climatici avuto un significativo impatto sul portafoglio in termini di perdite assicurate ed entro il 2021 ci si attende un ulteriore incremento delle perdite, dato l’intensificarsi degli eventi naturali estremi in termini di frequenza e di impatti
