2°C in più sembrano pochi? Impressione sbagliata

Immagine tratta dal Report Il clima è già cambiato di Legambiente, scaricabile qui

Come anticipavamo nella “puntata” precedente dell’approfondimento dedicato al rapporto Legambiente Il clima è già cambiato, l’Italia è considerata un’area particolarmente a rischio di conseguenze legate ai cambiamenti in corso nel Mar Mediterraneo.

L’attenzione all’innalzamento del livello del mare da parte del mondo scientifico è ormai di tipo globale: secondo Legambiente il peggiore degli scenari riguarda un aumento di oltre 4 metri, con un impatto sul disegno stesso della mappa del mondo e sulla vita di miliardi di persone: quasi due miliardi di individui risiedono nelle aree metropolitane situate sulle coste. 

Un aumento della temperatura globale di 2°C – che potrebbe sembrare contenuto a noi, non del mestiere – condurrebbe ad un innalzamento di livello estremamente costoso, tanto in termini economici che di incremento delle migrazioni.

Purtroppo, le stime dell’IPCC – il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico fondato nel 1988 dall’Organizzazione meteorologica mondiale e dal Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente allo scopo di studiare il riscaldamento globale – sul probabile innalzamento del livello del mare entro il 2100 sono peggiorate rispetto a quelle pubblicate solo cinque anni fa.

A causa dello scioglimento dei ghiacci in Antartide, più rapido del previsto, si prevedono 10 cm in più il che significa l’esposizione alle inondazioni di ulteriori 10 milioni di persone. Solo un consistente taglio alle emissioni di Co2 può scongiurare un simile quadro devastante.

E l’Italia si trova particolarmente esposta

Enea, il CNR ed altri centri di ricerca hanno elaborato stime secondo cui si trova a rischio inondazione un’area di estensione pari a quella della Liguria, che comprende 40 aree costiere:  la mappatura di 13 di queste è già stata effettuata e corrisponde a 384,8 km di costa allagata (5.686,4 kmq di territorio perduto). 

Un occhio particolare alle conseguenze per Venezia, dove la subsidenza (movimento verticale del suolo verso il basso, in quell’area accentuato a seguito delle attività umane) accelera l’effetto dell’aumento generale del livello marino: si stima che nel 2100 il livello medio della laguna sarà più alto rispetto ad oggi tra i 60 e gli 82 cm. Con conseguenze intuibili.  

Alessandra Schofield

Iscritta all’Ordine dei Giornalisti del Lazio, da oltre vent'anni sono vicina alle realtà associative di primo e di secondo livello degli Agenti d’assicurazione, prestando consulenza professionale nell’ambito della comunicazione. All’attivo ho anche un’esperienza nel mondo consumeristico. Attualmente collaboro con AUA Agenti UnipolSai Associati, dedicandomi a questo grande e coinvolgente progetto con passione ed entusiasmo.