
Lo scorso 24 aprile EIOPA – l’Autorità europea di vigilanza sul settore assicurativo, di cui fanno parte i rappresentanti delle Authority nazionali – ha pubblicato una breve guida ad uso dei Consumatori “Comprendi la tua copertura assicurativa durante la pandemia Coronavirus/Covid-19”.
È importante che, nonostante il titolo, lo stringatissimo vademecum costituisca di fatto un’esortazione a fare riferimento al proprio consulente assicurativo per comprendere garanzie ed esclusioni della polizza, comunicare la difficoltà nel far fronte ai propri impegni economici connessi al contratto, conoscere le eventuali misure assunte in correlazione all’emergenza Covid-19, chiedere consiglio prima di intraprendere qualsiasi iniziativa rispetto ai prodotti finanziari sottoscritti e, in generale, chiarire qualsiasi tipo di dubbio.
Sebbene, come ben noto, fin dall’inizio dell’emergenza i servizi assicurativi siano stati inclusi dal Governo fra quelli essenziali e quindi le Agenzie non solo abbiano attivato tutti i canali utili a mantenere un contatto a distanza con i propri clienti, ma abbiano osservato un orario di parziale apertura quotidiana, l’intermediazione agenziale sta vivendo un momento di grande sofferenza.
Pur se un’analisi puntuale e definitiva dei danni complessivamente subiti dalle Agenzie non può essere fatta prima della completa ripartenza di tutte le attività economiche del Paese, sono già sin troppo evidenti gli effetti negativi della pandemia su un settore – quello dell’intermediazione assicurativa – che fonda le proprie economie sulle esigenze di protezione dei cittadini, sia a livello personale e familiare che aziendale.
L’Italia ha un debito pubblico del 155% del PIL – che intanto è crollato del -8% – e il tessuto socio economico appare drammaticamente ed ulteriormente deteriorato a seguito dell’emergenza che stiamo vivendo.
Lo stop forzato e necessario di quasi tutti gli ambiti produttivi ed il rallentamento – quando non il fermo totale – nell’erogazione di moltissimi servizi stanno comportando non solo una oggettiva contrazione occupazionale (ulteriore, non dimentichiamolo, rispetto alla già critica situazione pre-Coronavirus), ma anche un generale stato di preoccupazione e sfiducia che induce a conservare le risorse eventualmente ancora disponibili nel timore di un prossimo peggioramento del quadro.
Servono minimo tre gambe per sostenere un tavolino, ed è una metafora non nuova però funzionale. Al di là dei singoli interventi che le Compagnie stanno attivando a supporto delle proprie Reti, è impensabile un rilancio del settore assicurativo che non sia sinergico e davvero concordato tra la componente produttiva e quella distributiva, avendo come faro di questa strategia la terza componente: il Cliente.
Perché sia chiaro: la debolezza e la vulnerabilità degli intermediari professionisti – espressione e riferimento sul territorio della qualità e dei servizi offerti dall’Impresa o dalle Imprese rappresentate, a tutela del diritto del cittadino-consumatore all’acquisto consapevole e trasparente di una copertura veramente adeguata alle sue effettive esigenze – si tradurrebbe inevitabilmente in danno per l’intero comparto.