
Se l’Italia piange, nel resto del mondo non si ride.
È ancora l’ISTAT ad informarci che il crollo delle importazioni di beni e servizi nel primo trimestre 2020 fa prevedere alla Commissione Europea, per il 2020, una flessione complessiva del -11% del commercio mondiale e del -3,5% del Pil globale (a fronte della crescita del +2,9% registrata nel 2019).
Salvo una seconda ondata del virus che comporterebbe un calo di ulteriori 2 punti percentuali.
Nel periodo gennaio-aprile 2020 il Prodotto interno Lordo si è contratto in Cina del -9,8%, del -1,2% negli Stati Uniti, del -5,8% in Francia, del -5,2% in Spagna e del -2,2% in Germania.
In generale, per l’area euro, si è verificata una diminuzione del Pil del -3,8% e si prevede una contrazione dell’attività economica del -7,7% (con ripresa del +6,3% nel 2021).