Previdenza complementare, ancora troppo scarsa l’adesione

Salvadanaio Risparmio Soldi - Immagini gratis su Pixabay

Secondo le previsioni ANIA, il Covid-19 avrà forti impatti negativi anche sul comparto previdenziale integrativo: alla fine dello scorso aprile si registrava un -37% nei contributi versati a PIP e FPA; inoltre è da considerarsi la mancata o negativa rivalutazione del I e II pilastro.

È quanto riporta il paper La previdenza complementare e il valore della garanzia pubblicato dall’Associazione delle Imprese lo scorso 8 giugno, che riferisce inoltre delle risultanze di un’indagine condotta dalla Federazione europea degli asscuratori (Insurance Europe) prima della pandemia.

Solo il 54% dei 10.000 cittadini europei intervistati dichiarava accantonamenti a fini pensionistici e il dato riferito al nostro Paese è ancora più basso: 44%.

La motivazione è attribuibile all’impossibilità economica (42%) e ad una mancanza di interesse/consapevolezza sul tema nel 38% dei casi; il restante 20%, invece, pensava di iniziare a risparmiare per la propria pensione in futuro.

Coloro che non possono permettersi un accantonamento pensionistico sono gli inoccupati (51% in Ue e 52% in Italia) e i dipendenti part-time (48% in Ue e 39% in Italia); in questa fascia si collocano anche le persone con un basso livello di scolarizzazione (rispettivamente 45% e 48%).

È interessante notare come per la maggioranza dei risparmiatori europei (60% Ue e 57% Italia) conti soprattutto la sicurezza degli investimenti, con notevole distacco rispetto a tutte le altre caratteristiche: la flessibilità dei pagamenti viene infatti al secondo posto per il 33% degli intervistati.

Coerentemente con questo dato, la preferenza va al rendimento garantito (73% e 77%). Messi di fronte alla scelta concreta, alla scadenza, tra la liquidazione del capitale e la rendita vitalizia, il 58% degli Italiani propende per la prima soluzione (50% e 50% a livello europeo).

Per quanto riguarda le tipologie di rischio da coprire in Italia: premorienza per il 49%, la longevità (quindi LTC) per il 40%, la salute per il 32%.

Infine, il 75% dei cittadini italiani intervistati dichiara di preferire la modalità digitale per ricevere informazioni sulle forme di previdenza o per sottoscriverle.

Fonte foto: Devi J da Pixabay 

Alessandra Schofield

Iscritta all’Ordine dei Giornalisti del Lazio, da oltre vent'anni sono vicina alle realtà associative di primo e di secondo livello degli Agenti d’assicurazione, prestando consulenza professionale nell’ambito della comunicazione. All’attivo ho anche un’esperienza nel mondo consumeristico. Attualmente collaboro con AUA Agenti UnipolSai Associati, dedicandomi a questo grande e coinvolgente progetto con passione ed entusiasmo.