
Audi ha nei giorni scorsi pubblicato una ricerca sulla percezione delle persone (21.000 i soggetti intervistati) per quanto riguarda la guida autonoma in Cina, Francia, Germania, Italia, Giappone, Corea del Sud, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti.
Premette Luciano Floridi – Oxford Internet Institute, Professore di Filosofia ed Etica dell’Informazione, Direttore del Digital Ethics Lab presso l’Università di Oxford e membro del network scientifico dell’iniziativa &Audi – che apprezzare una novità ed abbracciare il cambiamento che ne consegue richiede non solo una mente aperta, ma la predisposizione ad affrontare rischi e costi inconsueti.
Perciò, coniugare positivamente gli elevati livelli di interesse e curiosità con una diminuzione delle preoccupazioni che la guida autonoma suscita, richiede di mettere in campo tecnologie migliori, più sicurezza ed un solido quadro di riferimento etico e giuridico.
Prosegue il Prof. Floridi evidenziando che anche se solo l’8% si senta in grado di spiegare il tema, ciò non significa che l’atteggiamento delle persone verso qualcosa che non possono spiegare sia di fatto irrilevante o inaffidabile. Conta di più che il 90% dei soggetti coinvolti “abbia sentito parlare della tecnologia” e il 30% “la conosca bene”.
I risultati dell’indagine si possono riassumere in una parola, secondo Floridi: varietà.
La domanda sul futuro della guida autonoma non è quando o dove, ma come si svilupperà. Dipenderà da quali opzioni, scelte e livelli di guida autonoma saranno offerti ai consumatori.
I loro bisogni, le preferenze, le attitudini e le circostanze differiscono, quindi è necessario pensare ad una varietà – appunto – flessibile di alternative. Le politiche pubbliche e le strategie commerciali dovranno tenerne conto, auspicabilmente facendo in modo che i veicoli autonomi saranno più sostenibili di quelli che guidiamo oggi sotto il profilo ambientale.
Ecco alcuni dati emersi dalla ricerca:
- l’82% ha espresso interesse
- il 62% ha curiosità
- il 76% pensa che potrebbe offrire un migliore accesso alla mobilità
- il 72% ritiene che potrebbe risultare più conveniente
- il 59% crede che potrebbe essere più sicura
Ma, allo stesso tempo
- il 70% teme la perdita di controllo
- il 66% è preoccupato da rischi tecnicamente inevitabili
- il 65% ravvisa la carenza di un quadro giuridico adeguato
- solo il 28% degli intervistati sarebbe disposto a pagare di più per i veicoli a guida autonoma.