
Probabilmente si ricorderà che lo scorso 29 luglio i CEO di Amazon, Apple, Facebook e Google erano stati auditi dal Congresso USA per verificare la sussistenza di una posizione dominante dei notissimi “colossi del web” e, in caso affermativo, se e come regolamentare la situazione in ottica antitrust.
Da queste audizioni è scaturito un corposo rapporto (449 pagine) che la Commissione Giudiziaria della Camera dei Rappresentanti ha recentemente pubblicato.
L’accusa è quella di aver monopolizzato il mercato, non solo influenzando direttamente l’economia statunitense, ma abusando della propria posizione dominante per imporre politiche tariffarie e termini contrattuali penalizzanti. E, naturalmente, acquisendo masse di dati dai cittadini e dalle aziende.
La Commissione ha chiesto al Congresso di regolamentare la presenza sul mercato di queste realtà per consentire una competitività virtuosa nel rispetto delle norme antitrust.
Nello specifico, Amazon – affermatasi ormai come piattaforma principe del commercio a distanza – da un lato monopolizza l’e-commerce, dall’altro fa concorrenza agli stessi venditori che distribuiscono i propri prodotti tramite il suo sito; Apple monopolizza la distribuzione dei software sui dispositivi IOS; Facebook ha fatto man bassa tra i social network; Google monopolizza l’ambito dei motori di ricerca, con tutto ciò che questo comporta in termini di raccolta dei dati.
Vedremo se il Congresso darà seguito al report della Commissione e, in caso affermativo, come questo si tradurrà nella pratica.
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