
Secondo quanto riporta l’IVASS, durante il primo semestre 2020 lo sviluppo di nuovi prodotti nei rami Danni è stato fortemente rallentato.
Il mercato assicurativo, infatti, si è concentrato soprattutto a rispondere alle esigenze di protezione della clientela e di business continuity delle aziende nella fase di ripresa dal periodo di lockdown.
Le poche novità rilevate riguardano alcuni prodotti Mobilità, Casa, Salute e Cyber Risk.
È stato al contempo dato grande impulso alla riorganizzazione di tutta l’operatività in chiave digitale:
- sono stati rivisti i processi di agenzia per supportare l’operatività a distanza sia in fase assuntiva (firma digitale, OTP, emissione polizze infortuni, malattia e TCM senza obbligo di visita medica) che per il pagamento dei premi tramite siti e app dedicate
- è stata analogamente reimpostata la gestione dei sinistri (vedi le perizie da remoto per i danni motor, property e liability), privilegiando la liquidazione su base documentale e utilizzando app e chatbot di supporto per l’apertura del sinistro
Per quanto riguarda il comparto Vita, 144 sono i nuovi prodotti individuali complessivamente lanciati.
Le Compagnie hanno continuato a proporre contratti IBIPs, prevalentemente polizze multiramo (50 prodotti derivanti dalla combinazione di rivalutabili di ramo I e unit linked di ramo III) e forme di tipo rivalutabile (49); le nuove unit linked sono state 22.
Immessi inoltre sul mercato: 5 nuovi PIR, di cui 3 di tipo multiramo e 2 unit linked; 18 temporanee caso morte; 3 LTC.
L’IVASS tuttavia rileva che i costi nei prodotti IBIPs (con riferimento a multiramo e unit linked) risultano talora eccessivamente elevati ed i contratti sono poco profittevoli per i clienti data la conseguente penalizzazione dei rendimenti annuali (indice Reduction in yield RIY superiore al 2,5%, ma tocca anche punte del 3,5%). Meno costose, invece, le rivalutabili (RIY inferiore all’1,8%).
Si tratta comunque di un aspetto che l’Istituto si riserva di approfondire.