
Secondo la ricerca “Severity of drought and heatwave crop losses tripled over the last five decades in Europe” – La gravità della siccità e delle perdite di raccolto dovute all’ondata di caldo è triplicata negli ultimi cinque decenni in Europa – pubblicata lo scorso marzo dall’Universidade Nova di Lisbona, gli impatti sull’agricoltura di siccità, ondate di calore e di freddo e inondazioni, non sono ancora ben compresi su larga scala, soprattutto in vista di possibili trend avversi determinati dal cambiamento climatico.
Nello studio – curato da ricercatori del CENSE – Center for Environmental and Sustainability Research, NOVA School of Science and Technology, NOVA University di Lisbona, del Department Biogeochemical Integration, Max Planck Institute for Biogeochemistry di Jena, del Goddard Institute for Space Studies, NASA di New York, del The Earth Institute, Columbia University, New York e del Climate Resilience, Potsdam Institute for Climate Impact Research, Membro della Leibniz Association, Germania – è stata effettuata un’analisi delle epoche sovrapposte per calcolare la media delle perdite di raccolto subite in Ue in associazione con le quattro tipologie di eventi atmosferici estremi verificatisi tra il 1964 e il 2015.
Contestualmente al significativo aumento nel tempo della frequenza di tutti e quattro i tipi di eventi, dalla ricerca emerge che l’impatto sulla media produttiva di siccità e onde di calore è triplicata negli ultimi 50 anni. In particolare, le perdite di raccolto dei cereali a causa della siccità sono cresciute di oltre il 3% per anno.
Lo studio – nel quale sono stati combinati i dati sull’agricoltura FAOSTAT con il database dei disastri naturali EM-20 DAT – vuole contribuire alla discussione sulle strategie e le priorità da assumere per migliorare la resilienza del sistema alimentare.
Ciò perché gli eventi atmosferici estremi possono mettere a repentaglio la catena alimentare nazionale e modificare profondamente i mercati delle materie prime.
Le ondate di calore in Europa hanno ridotto la produzione di cereali dal 9 al 7,3% e quella di altri tipi di raccolto dal 3,8 al 3,1%; a causa delle ondate di freddo si sono registrate perdite dall’1,3 al 2,6%. L’impatto delle inondazioni non è stato invece molto rilevante.