Lo scorso marzo la Banca d’Italia ha pubblicato i risultati di un’indagine sulle abitudini di pagamento degli Italiani effettuata nel 2019 dalla BCE, integrata da un report del luglio 2020 sull’impatto della pandemia in questo ambito.
Il testo integrale è disponibile a questo link.
Secondo la ricerca, il contante è ancora il mezzo in generale più utilizzato, sebbene in diminuzione rispetto al 2016, e costituisce il 58% dei pagamenti totali; il 32% delle transazioni avviene tramite carte e il 10% tramite altri strumenti di pagamento.
In particolare, i contanti vengono preferiti:
- per pagamenti di basso importo (la media è di €16,18)
- nel Centro e Sud Italia
- da persone a basso reddito e bassa scolarizzazione e dai lavoratori autonomi
- nelle transazioni individuali (person to person)
Nelle transazioni tramite carte, la tecnologia contactless riguarda il 54,6% del volume ed il 46,1% del valore.
Circa metà degli intervistati ha dichiarato di preferire strumenti alternativi di pagamento, e solo un quarto ha espresso preferenza per il contante. Le differenze tra le abitudini effettive e le preferenze dichiarate possono essere ricondotte a fattori come l’accettazione o meno da parte degli esercizi dei mezzi alternativi: nel 40% delle transazioni in contanti, infatti, questo era l’unico strumento accettato dal punto vendita.
Durante la pandemia si è registrata una ulteriore riduzione dell’utilizzo del contante nei punti vendita, ed il 94% di coloro che hanno assunto l’abitudine di usare mezzi di pagamento alternativi ha dichiarato che continuerà così in futuro.