La difesa in giudizio non giustifica l’accesso all’account del collaboratore

Il Garante Privacy ha recentemente sanzionato un’azienda (qui il provvedimento) per aver mantenuto attivo l’account di posta elettronica di un collaboratore dopo l’interruzione del rapporto di lavoro – e l’attivazione di un contenzioso giudiziale – aver preso visione del contenuto ed aver impostato l’inoltro ad un proprio dipendente.

Il Garante ha chiarito che né l’esigenza di mantenere i rapporti con i clienti (menzione alla specificità del caso ed alle motivazioni addotte dall’Azienda) né l’interesse a difendere un proprio diritto in giudizio legittimano questo trattamento di dati personali.

La Società avrebbe semplicemente dovuto “attivare un sistema di risposta automatico, con l’indicazione di indirizzi alternativi da contattare, senza prendere visione delle comunicazioni in entrata sull’account”.

 

Alessandra Schofield

Iscritta all’Ordine dei Giornalisti del Lazio, da oltre vent'anni sono vicina alle realtà associative di primo e di secondo livello degli Agenti d’assicurazione, prestando consulenza professionale nell’ambito della comunicazione. All’attivo ho anche un’esperienza nel mondo consumeristico. Attualmente collaboro con AUA Agenti UnipolSai Associati, dedicandomi a questo grande e coinvolgente progetto con passione ed entusiasmo.