Rischi naturali e climatici spaventoso gap assicurativo in Italia per cittadini e imprese. Benché il 40% degli oltre 35 mln di abitazioni in Italia sia situato su territori a rischio sismico medio-elevato e ben il 95% in aree a rischio di frane, alluvioni e/o erosione costiera e complessivamente l’80% sia esposto a livello medio-alto a uno o più rischi, solo il 44,2% è assicurato contro gli incendi e solo il 5,3% contro terremoto e/o alluvione.
Dei 4,5 mln di imprese in Italia, il 95% è costituito da microimprese (fino a 9 dipendenti): di queste, solo il 5% è assicurato contro i rischi naturali e climatici. Il dato – che complessivamente rileva il 7% – migliora in maniera direttamente proporzionale all’aumento delle dimensioni della realtà imprenditoriale: contro questi eventi si assicura infatti
- il 55% delle imprese piccole (fino a 49 addetti)
- il 67% delle imprese medio (fino a 249 addetti)
- il 78% delle imprese grandi (oltre 250 addetti)
Grave e rilevante, il fatto che non arrivino neanche al 10% del totale le aziende agricole assicurate contro i rischi meteo-climatici, rispetto ai quali sono le più esposte. Le imprese operanti nell’agricolo e nello zootecnico sono 1,1 mln: il 93,5% è costituito da realtà individuali o familiari.
In Europa, il gap assicurativo dell’Italia è secondo solo a quello della Grecia.
I dati sono di fonte ANIA, presentati contestualmente alla Relazione Annuale 2023.
