Alluvione: patrimonio immobiliare a rischio per 1000 miliardi di euro. Bankitalia ha pubblicato un Paper sull’impatto del rischio di alluvione sulla ricchezza immobiliare in Italia.
Così Bankitalia presenta l’analisi “Il lavoro fornisce una descrizione dettagliata dei dati disponibili per misurare il rischio di alluvione in Italia e illustra la metodologia adottata in letteratura per stimarne l’impatto economico, identificando i potenziali problemi per l’applicazione al caso italiano. La metodologia viene poi utilizzata per stimare i danni attesi al patrimonio abitativo italiano. Le stime del rischio di alluvione sono molto diverse a seconda delle mappe di pericolosità utilizzate, delle ipotesi sulla vulnerabilità degli edifici e della precisione delle informazioni sulla loro localizzazione. Sulla base delle stime ritenute più affidabili, nel 2020 il valore del patrimonio abitativo italiano esposto al rischio di alluvione era prossimo a 1.000 miliardi di euro, circa un quarto del totale, con una perdita annua attesa valutata in tre miliardi“.
Dal Paper – disponibile a questo link – emerge che il potenziale impatto delle alluvioni sulla ricchezza immobiliare è molto rilevante. Il valore del patrimonio immobiliare esposto a tale rischio è pari a circa 1.000 miliardi di euro e la perdita annua attesa potrebbe arrivare a tre miliardi di euro.
L’area più a rischio è quella del Distretto idrico del Po, la regione con la maggiore perdita annua attesa in termini relativi è l’Emilia Romagna, seguita da Toscana e Liguria e le regioni con il minore rischio sono il Molise e la Basilicata.
Tuttavia, conclude Bankitalia, per elaborare mappe di pericolosità maggiormente attendibili occorrerebbe includere l’analisi di dati ulteriori rispetto alla sola estensione delle aree inondabili, come i dati catastali di ogni singolo edificio e le stime sui tiranti idrici. Inoltre, sarebbe importante valutare la distribuzione del rischio di alluvione tra le fasce della popolazione per valutarne potenziali effetti redistributivi, così come sulle attività produttive, incrociando i dati elaborati nel modello con quelli presenti nei rispettivi censimenti.