Intervenendo nella tavola rotonda Lo stato della sicurezza stradale nelle città europee, organizzata nell’ambito del convegno Unipolis City Flows, in rappresentanza del Ministero della mobilità, lavori pubblici e sicurezza stradale di Bruxelles Laurence Willemse ha riportato l’esperienza della città in termini di mobilità sicura e sostenibile.
Sono state apportate migliorie alle infrastrutture, introdotti maggiori controlli in sinergia con la polizia municipale e – nell’ambito di una generalizzata riduzione dei limiti di velocità – è stata diminuita anche la velocità del trasporto pubblico. Tutto ciò ha comportato l’elaborazione di un nuovo codice della strada, preceduta da confronti e negoziazioni con le autorità politiche locali.
Inoltre è stata attuata una estesa campagna informativa – sulla quale si è investito molto – rivolta alla cittadinanza.
Così le iniziali resistenze sono state superate.
Per quanto riguarda le infrastrutture, la vecchia segnaletica è stata smantellata e sostituita con nuovi strumenti, e la segnaletica orizzontale è stata rinnovata. Sono state create piste ciclabili, allargando se necessario le strade esistenti. Si è instaurata una collaborazione con gli amministratori locali a Bruxelles per controllare determinati quartieri tramite telecamere fisse e telecamere mobili gestite dalla polizia locale, per monitorare meglio il rispetto dei nuovi limiti di velocità.
Quindi è stata fatta una valutazione della velocità, dei tempi di percorrenza, degli incidenti, del rumore e della velocità dei veicoli commerciali. E a distanza di un anno e mezzo dall’avvio del nuovo progetto, si è registrato un calo negli incidenti e nella gravità degli incidenti.
Dopo il Covid, l’incidentalità ha davvero registrato un picco. Oggi, sebbene chiaramente non tutti rispettino le regole, il cambiamento di mentalità è stato fondamentale e si auspica che i risultati a lungo termine si evidenzieranno anche dal punto di vista della rumorosità, che a Bruxelles ha sempre provocato molte lamentele e che con l’abbassamento del limite di velocità si è ridotta moltissimo nei vari quartieri.
Willemse ha poi presentato un ulteriore progetto, legato all’innovazione e alla mobilità. Si tratta di un’app chiamata Floya, che può essere utilizzata tanto dai cittadini quanto dai turisti. È stata realizzata lavorando con i diversi organismi pubblici, i tassisti, il trasporto pubblico, e le organizzazioni che mettono a disposizione mezzi in condivisione o a noleggio.
L’obiettivo è quello di convincere gli automobilisti a non usare la propria automobile, preferendo piuttosto la mobilità multi-modale. L’app – che viene aggiornata costantemente ed integrata con ulteriori possibilità di spostamento – propone quindi un’ampia gamma di mezzi di trasporto pubblici e privati per arrivare alla destinazione prescelta.